Laratta "Sciogliere subito consiglio comunale San Sosti" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Laratta "Sciogliere subito consiglio comunale San Sosti"

27 set 11 "Sciogliere subito il consiglio comunale di San Sosti. Non è possibile attendere ancora. E' quanto afferma il deputato del Pd Franco Laratta che sulla vicenda ha presentato un'interrogazione al Ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Lo scorso 28 giugno il Prefetto di Cosenza - proseue Laratta - proponeva lo scioglimento del Consiglio comunale a causa della dichiarata decadenza del sindaco Michele Sirimarco, eletto nelle consultazioni del 6 e 7 giugno 2009. Il Tribunale di Castrovillari, infatti, aveva già decretato il 12 marzo 2010, la decadenza del sindaco di San Sosti per la sussistenza di una causa di incompatibilità. Ma in seguito al pronunciamento del Tribunale, si sono verificate contrastanti vicende legate alla regolarità delle nomina del vicesindaco chiamato a svolgere le funzioni del sindaco decaduto, con diversi pronunciamenti delle autorità giurisdizionali competenti, che hanno provocato ritardi gravi e causato danni notevoli alla vita democratica a al funzionamento delle istituzioni locali". "In ogni caso, in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione - sostiene il parlamentare - si configuravano i presupposti per procedere alla nomina di un Commissario prefettizio, per come richiesto dal Prefetto di Cosenza". Nell'interrogazione Laratta chiede di sapere "per quali motivi il Governo, nello specifico il Ministero dell'Interno, non ha ancora proceduto ad attivare e definire gli atti di competenza per come richiesto dal Prefetto di Cosenza in data 28 giugno 2011" e "se sussistono motivazioni specifiche che impediscono l'accoglimento della proposta della Prefettura di Cosenza a distanza di ormai di oltre mesi". Nell'interrogazione il deputato chiede "se si è a conoscenza che da oltre un anno e mezzo, la città di San Sosti vive una vicenda intricata e paradossale, che sta provocando danni molto gravi alla vita democratica e al regolare svolgimento delle attività amministrative del comune, con profondi guasti al tessuto economico e sociale, tali da condizionare negativamente tutte le possibilità di crescito, di sviluppo e di investimenti per quella realtà".