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    Prima Commissione: Si a tracciabilità informatica atti

     

     

    Prima Commissione regionale: Si a tracciabilità informatica atti

    26 set 11 D'ora in poi ogni procedimento amministrativo di competenza della Regione dovrà essere dotato di adeguati supporti informatici allo scopo di renderne conoscibile agli interessati ogni atto. E' quanto ha stabilito la prima Commissione "Affari istituzionali - Affari generali" presieduta da Giuseppe Caputo, approvando all'unanimità la "tracciabilità informatica del procedimento amministrativo e misure per la trasparenza, il controllo e la legalità dell'attività amministrativa". Sul testo unificato - che tiene conto di tre proposte di legge in materia presentate dal vicepresidente del Consiglio Alessandro Nicolò e dal consigliere Salvatore Magarò - ha relazionato il presidente dell'organismo Caputo. "E' un provvedimento - ha spiegato il presidente della Commissione - che va nella direzione di garantire efficienza, efficacia, imparzialità e trasparenza nella pubblica amministrazione. E ciò anche in rapporto a sovvenzioni, contributi, sussidi e vantaggi economici di qualsiasi genere erogati dalla Regione in favore di persone fisiche e enti pubblici e privati. Pertanto a carico del beneficiario della provvidenza economica, c'é l'obbligo di esibire idonea relativa documentazione bancaria riguardante la destinazione della somma ricevuta". Secondo il presidente Caputo "la svolta è sotto gli occhi di tutti. Nessuna zona d'ombra, infatti, esisterà nell'attività amministrativa, sia della Giunta che del Consiglio. Anzi, si realizza l'obiettivo opposto nel segno della massima chiarezza e trasparenza nell'ambito di un rapporto sempre più diretto, e di controllo, tra amministrazione ed amministrati"

    "L'approvazione del progetto di legge sulla tracciabilità informatica degli atti amministrativi della Regione innova e ammoderna il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione". E' quanto afferma il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, proponente della nuova normativa con il consigliere Salvatore Magarò. "Districarsi tra la burocrazia - prosegue Nicolò - è opera non certo facile per chi, soprattutto, svolge un'attività autonoma o imprenditoriale, e si trova spesso ad interloquire con gli uffici degli enti pubblici, statali o regionali che siano. L'avere dettato alcune regole di principio, dunque, innalza e chiarisce le responsabilità di chi è preposto a favorire ogni forma di assistenza amministrativa a quanti si rivolgono per ottenere servizi alla pubblica amministrazione. Temporalità e trasparenza certe, sono dunque lo spirito della legge approvata dalla prima Commissione, con l'obiettivo di recuperare i cosiddetti tempi morti della burocrazia e con l'augurio che tutto ciò possa accelerare i processi decisionali di quegli imprenditori e cittadini che quotidianamente necessitano del confronto per le loro attività con gli enti locali e la Regione". "Tra le prescrizioni indicate - sostiene ancora Nicolò - l'obbligo di ogni ente pubblico o soggetto privato, che a qualsiasi titolo partecipa al procedimento amministrativo di competenza regionale, di collaborare all'informatizzazione degli atti. Ulteriori responsabilità sono attribuite ai dipendenti delle funzioni pubbliche regionali in caso di omissioni o ritardi dei procedimenti, fino alle sanzioni pecuniarie, fatte salve le norme del contratto collettivo di lavoro. Le norme per favorire il controllo e la legalità dell'attività amministrativa agli enti, alle aziende ed agli istituti strumentali della Regione, che sono tenuti a pubblicare sui rispettivi siti istituzionali, secondo criteri di facile accessibilità, completezza e semplicità di consultazione, le informazioni relative ai procedimenti amministravi di loro competenza". "E' stato varato, in attesa del voto definitivo dell'Assemblea - conclude Nicolò - un telaio di riferimento per costruire concretamente un nuovo e più efficace rapporto tra i cittadini e la Regione".

    "La disciplina a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata è materia troppo importante per essere affrontata senza la prospettiva di raggiungere l'obiettivo. Non possiamo rischiare che le nostre leggi si pongano in contrasto con la normativa statale, ma, al contrario, serve un lavoro serio nella Commissione per superare l'improvvisazione e i limiti evidenti della proposta della Giunta regionale". E' quanto hanno dichiarato i consiglieri regionali del Pd Bruno Censore e Mario Maiolo a margine della Commissione contro la 'ndrangheta in merito al progetto di legge proposto dalla Giunta regionale di modifica della L.R. n. 31 del 2008 a vantaggio dei testimoni di giustizia e collaboratori. Secondo Censore e Maiolo ''non è ammissibile che la proposta arrivi in Commissione sul presupposto, evidentemente, di essere frettolosamente approvata senza essere accompagnata da necessaria relazione e scheda finanziaria e con seri dubbi di costituzionalità. La relazione in Commissione dell'assessore alla cultura, pur se se articolata e ben motivata, non ha potuto e non poteva superare i limiti strutturali, che andavano integrati con una relazione di dettaglio che la Giunta avrebbe dovuto trasmettere al Consiglio. D'altra parte, è stata proprio la Commissione per la qualità e la fattibilità delle leggi, che fra l'altro il Presidente Scopelliti ha proposto di chiudere, ad evidenziare profili di incostituzionalità". "L'attenzione sui testimoni e collaboratori di giustizia, soprattutto oggi - hanno concluso Censore e Maiolo - non può essere oggetto di iniziative estemporanee o propagandistiche. Occorre, invece, un lavoro programmatico che parta dallo stato di attuazione della legge 31 del 2008 per individuare il miglior intervento possibile, che vada ad integrare la legge stessa favorendo chi contribuisce, a proprio rischio, alla lotta contro l"ndrangheta. Su questa impostazione, il contributo del Pd in Commissione non mancherà di essere costruttivo e propositivo".

    "Nessuna superficialità da parte di nessuno, su un tema così delicato come quello degli aiuti alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. La Giunta regionale ha proposto una buona legge e la Commissione, doverosamente, non mancherà di esaminarla ulteriormente, per mettere la Calabria nelle condizioni di varare presto in Aula un provvedimento legislativo che ci vede, primi in Italia, sensibili ad esigenze cosi specifiche". Replica così il presidente della Commissione contro la 'ndrangheta Salvatore Magaro' ai consiglieri regionali del Pd Maiolo e Censore che avevano parlato di rischio per le norme sulle vittime. "D'altronde - aggiunge - la Commissione che presiedo, unanimemente, sta procedendo, fin dal suo insediamento, con responsabilità e un forte senso delle istituzioni che non bisogna assolutamente disperdere. Tutto è perfettibile naturalmente, e nessuno ritiene di avere la bacchetta magica, specie quando si affrontano temi così complessi. In tal senso, abbiamo già previsto, nella seduta già programmata per il 13 ottobre, di approvare un testo che regga ad ogni possibile osservazione e ci consenta di creare, attraverso gli strumenti di cui la Regione dispone, intorno all'ottimo lavoro contro la mafia che giudici e forze dell'ordine stanno conducendo, il consenso sociale più ampio e la condivisione democratica più estesa possibile".

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