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    Napoli (Fli) "Palma a Reggio per fare passerella"

     

     

    Napoli (Fli) "Palma a Reggio per fare passerella"

    25 set 11 "L'interesse principale del ministero governato ora da Nitto Palma ma prima da Angelino Alfano è quello di indagare sulle Procure che toccano gli interessi del loro capo Silvio Berlusconi. Nulla invece fa il ministero nei confronti di quelle Procure in prima linea nella lotta alla mafia, come Reggio Calabria, dilaniata da una guerra tra bande". Lo sostiene la deputata di Fli Angela Napoli in un'intervista a Roberto Galullo pubblicata sul blog del giornalista del Sole 24Ore "Guardie o ladri". "La visita di Nitto Palma, ammesso e non concesso che davvero domani 26 settembre scenderà a Reggio - dice ancora l'on. Napoli - sarà solo una passerella mediatica. E' in difficoltà. Prima doveva scendere, poi non più. Poi il 20, ora il 26. Mah! Credo che Nitto Palma non potrà prendere posizione perché da una parte è guardato a vista dal segretario del Pdl ed ex ministro Angelino Alfano, che ha necessità di salvaguardare Giuseppe Pignatone, e dall'altra si sa che Palma é stato collega di Alberto Cisterna (il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia indagato dalla Dda di Reggio per corruzione in atti giudiziari, ndr)". Secondo Angela Napoli "la guerra tra bande in atto nella Procura di Reggio Calabria inficia la bontà di qualsiasi operazione antimafia. Una guerra tra bande all'interno dell'antimafia reggina nella quale rientra anche il rapporto tra la Procura della Repubblica e la Procura generale di Reggio Calabria. Dopo il primo attentato alla Procura generale e quello successivo sotto casa del pg Di Landro non mi pare che ci sia stata una chiara intesa e armonia tra i vertici delle due Procure. E questo perché sono abissalmente diverse le visioni della lotta alla 'ndrangheta tra Pignatone e Di Landro''. "Lo scopo ultimo di questa guerra tra bande - dice ancora Angela Napoli - è legato esclusivamente all'acquisizione di poteri e cariche più prestigiose da parte di qualcuno e chi ne uscirà sconfitta sarà la lotta alla mafia. Non solo. Ho l'impressione che sul campo potrebbero restare le vittime sbagliate. E ormai è troppo tardi per mediare. Ci sono denunce reciproche, ci sono carte, ci sono inchieste, ci sono indagini. Bisognerebbe verificare l'attendibilità dei pentiti. Se il fine ultimo della loro gestione è quello di aumentare i veleni, stiamo freschi. Vuol dire che la Giustizia è davvero alla frutta. La gestione dei pentiti deve garantire un risultato con il riscontro inattaccabile di quello che dicono".

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