Convegno su legalità all'Unical: A Sud quadro sconvolgente - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Convegno su legalità all'Unical: A Sud quadro sconvolgente

20 set 11 I dati della ricerca Cofin su 'Politica, mercato e costruzione sociale della legalita'' sono stati al centro della tavola rotonda conclusiva del convegno organizzato dal Dipartimento di Sociologia, dalla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università della Calabria e dalla Sezione di Sociologia Politica dell'Associazione Italiana di Sociologia (Ais). Il direttore del dipartimento di sociologia dell'Università della Calabria, Pietro Fantozzi, ha evidenziato che "la ricerca ha riguardato ben cinque regioni meridionali, indagando soprattutto il rapporto di relazione con la cosa pubblica di politici, rappresentanti istituzionali, imprenditori e professionisti ben inseriti nel contesto produttivo ed economico locale. Ne è uscito fuori un quadro sconvolgente che mette in luce una diffusissima percezione di illegalità. Questa indagine ha dato la stura a questa tavola rotonda nella quale si sono volute mettere a confrontO opinioni anche molto diverse". Ad aprire la tavola Rotonda è stato l'economia prof. Domenico Cersosimo che ha affermato come la "principale differenza tra nord e sud non è, come è opinione prevalente di tipo economico, bensì risieda in un forte divario di tipo civile. Dal punto di vista economico siamo il terminale di un terzo delle esportazioni del nord e riforniamo con ingenti quantità di capitale umano scolarizzato le economie industrializzate delle regioni settentrionali. Economicamente siamo ben raccordati al nord. Il divario netto è invece di tipo civile perché, purtroppo, patiamo una illegalità diffusa a tutti i livelli che blocca le nostre capacità endogene di sviluppo. Non credo che la Calabria possa farcela da sola. Abbiamo bisogno di regole ferree, di fortissime condionalità legate ai trasferimenti economici e di sanzioni pesanti per chi sbaglia". Una tesi sulla quale non si è trovato d'accordo il presidente del Tribunale di Cosenza, Renato Greco, che ha ravvisato proprio nell'"importazione di stili di vita e modelli economici ai meridionali estranei - ha detto - una delle cause di questa evidente condizione di legalità debole".