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    Appello delle donne PD in istituzioni: Basta connivenze in politica

     

     

    Appello delle donne PD in istituzioni: Basta connivenze in politica

    16 set 11 Un appello contro le mafie e le connivenze. A lanciarlo sono state quattro donne impegnate nelle istituzioni dalla festa del Pd a San Giovanni in Fiore, nel cosentino. ''Basta mafia, basta criminalità. Facciamo vivere la Calabria degli onesti. La maggioranza dei calabresi è onesta", hanno detto Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno (Reggio Calabria), sottoposta a tutela dopo essere stata minacciata; la deputata del Pd Maria Grazia Laganà, vedova del vice presidente del Consiglio regionale calabrese, Franco Fortugno, ucciso il 16 ottobre 2005; Marianna Caligiuri, sindaco di Caccuri (Crotone) e Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto (Crotone), vittima di intimidazioni. "C'é una sana politica - hanno detto -, ora troviamo tutti insieme la forza di reagire e di gridare: basta mafia, basta corruzione, basta violenza. Vinca la Calabria sana e pulita". L'appello è giunto nel corso dell'incontro sul tema "La Calabria nella morsa della 'ndrangheta'', aperto dal deputato del Pd Franco Laratta. "Ho vissuto lo sdegno - ha detto Elisabetta Tripodi - di un comune sciolto per mafia. Ma per 20 anni le istituzioni hanno fatto finta di non capire, di non vedere. Abbiamo vinto la battaglia della legalità puntando al rispetto delle regole. Mi sono così scontrata con interessi mafiosi al fine di difendere gli interessi collettivi. Ci siamo costituiti parte civile, cosa che ha dato fastidio. E così hanno tentato di delegittimarci, di infangarci. Quando c'é una donna sindaco, queste cose diventano più forti. E così oggi mi trovo sotto tutela". "In Calabria - ha rilanciato Marianna Caligiuri - si è affermata la mafia che si presenta in giacca e cravatta, che non é sempre riconoscibile, che fa venire il disgusto per come sta condizionando le nostre amministrazioni, per come si afferma nell'indifferenza generale". "L'indifferenza - ha detto Carolina Girasole - è connivenza, apre le porte alla criminalità. Basta rassegnazione. Ad Isola abbiamo lanciato la sfida del cambiamento. E da questa sfida è successo di tutto. Abbiamo applicato le regole, sanato i guasti, chiuso le porte all'illegalità, respinto i violenti. Siamo andati avanti. Ed è successo di tutto". Maria Grazia Lagana Fortugno, infine, parlando di Reggio Calabria, ha sostenuto che ci sono "troppi silenzi sulle indagini. Troppa litigiosità fra magistrati. Questo in Calabria non aiuta. Anzi fa il gioco della criminalità". Nel corso della manifestazione sono stati ricordati anche i 60 anni di Fortugno che avrebbe compiuto in questi giorni. "Fortugno - ha detto Laratta - è un esempio di trasparenza e pulizia per le nuove generazioni calabresi. Nel nome di Fortugno diciamo basta alla 'ndrangheta, basta ai rapporti mafia-politica. E ai partiti diciamo: liste pulite per evitare infiltrazioni mafiose nelle istituzioni''.

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