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    Riunita la Commissione regionale Bilancio

     

     

    Riunita la Commissione regionale Bilancio

    15 set 11 Con l'audizione dei rappresentanti del partenariato economico e sociale, si sono aperti i lavori della seconda Commissione "Bilancio, programmazione economica ed attività produttive", presieduta dal consigliere Franco Morelli. All'ordine del giorno della seduta figurano anche tre proposte di legge ed una proposta di provvedimento amministrativo. La seconda Commissione ha ascoltato la relazione del dirigente generale del Dipartimento Turismo della Regione, Raffaele Rio, sul Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile per il triennio 2011-2013. Rio ha illustrato i contenuti e le direttrici principali del Piano "per la costruzione di una promozione omogenea del territorio attraverso una serie di indicatori: arrivi, presenze, attrattori culturali per tracciare una mappa completa della spendibilità sul mercato". Sul punto, è stato audito, in rappresentanza di Confindustria, il dott. Giuseppe Nucera. La Commissione ha però dedicato gran parte delle audizioni ai rappresentanti delle associazioni socio-assistenziali Agidae, Aiop, Anaste, Maris e Uneba che hanno manifestato "le difficoltà che attraversa il settore". Don Biagio Amato (Uneba), in particolare, ha rivolto un appello al presidente Morelli e all'intera Commissione affinché si facciano carico della situazione di emergenza in cui si trovano le strutture accreditate col Servizio Sanitario Nazionale che in Calabria garantiscono assistenza a 6 mila disabili e non autosufficienti, che da mesi non ricevono le risorse loro assegnate. Sul tema, sono ulteriormente intervenuti Michele Garo (Anaste) e Antonino Bonura. Nel corso del dibattito, su proposta del consigliere Bruno Censore (Pd), accolta dal presidente Morelli, la Commissione ha deciso di formalizzare un ordine del giorno affinché "il Consiglio regionale legiferi sulla materia attraverso la previsione dell'interpretazione autentica della Legge 22 del 2007 e solleciti l'impegno di risorse economiche atte al pagamento dei crediti vantati dalle strutture socio-assistenziali". Ai lavori della seconda Commissione, è intervenuta anche la dirigente generale del Dipartimento attività produttive, Maria Grazia Nicolò che ha esposto preliminarmente i contenuti di due distinti progetti di legge per i quali è stato proposto l'esame abbinato, che disciplinano il sistema degli incentivi alle imprese con lo strumento del credito d'imposta, di iniziativa della Giunta regionale e del consigliere Pasquale Maria Tripodi (gruppo Misto). Su proposta del presidente del gruppo consiliare del PdL, Luigi Fedele, la Commissione ha deciso di esaminare i due articolati nel corso della prossima seduta. "E' stata una riunione - ha detto a conclusione dei lavori il presidente Morelli - che ha fornito in maniera esplicita le difficoltà in cui versano importanti settori della società civile ed imprenditoriale calabrese. Faccio mio l'appello che don Biagio Amato ha voluto lanciare nel corso della sua audizione, riconoscendo grandissimi meriti all'azione di sussidiarietà sociale e spirituale fornita dalle strutture cattoliche in tutta la Calabria. Un impegno che va sicuramente premiato e sostenuto, così come il lavoro diuturno e spesso silenzioso di centinaia di operatori ed operatrici sociali impegnati in questo settore. Sono certo che il presidente Scopelliti coglierà nel suo più intimo significato il valore del messaggio consegnatoci oggi da don Biagio Amato e, con spirito costruttivo, lavoreremo per inverare esigenze e bisogni di quanti quotidianamente servono gli ultimi della società consentendo loro un'esistenza dignitosa e serena". Per il consigliere regionale Pasquale Tripodi "il grido d'allarme lanciato dal mondo delle strutture socio-sanitarie accreditate che assicurano in Calabria l'assistenza ai disabili e ai non autosufficienti, deve interrogare profondamente quanti oggi nella nostra regione detengono ruoli e funzioni di governo e responsabilità affinché sia sciolto al più presto il nodo cruciale dei pagamenti alle strutture. Siamo ormai giunti ad un punto di non ritorno. Il rischio è quello di una implosione di tutto il sistema sociale in una regione già fortemente deficitaria rispetto alle altre realtà, nell'offerta dei servizi alle fasce più deboli e svantaggiate. A pagare le restrizioni imposte dal Tavolo Massicci sono oggi dunque le fasce sociali in difficoltà mentre contestualmente ben sei mila dipendenti delle strutture rischiano, nel caso in cui non venissero reperiti i 50 milioni di euro, di essere collocati in Cassa integrazione con tutte le conseguenti ed inevitabili ripercussioni sociali. Non si capisce infine, perché su base regionale, solo determinate strutture abbiano ricevuto alcune mensilità delle spettanze mentre altre siano rimaste insolute. Gli interventi infatti sono stati erogati a macchia di leopardo con grande disparità di trattamento"

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