Consiglieri opposizione “Dimissioni Salerno sono atto di dissenso” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Consiglieri opposizione “Dimissioni Salerno sono atto di dissenso”

08 set 11 "Le dimissioni di Nazzareno Salerno da presidente della Commissione regionale Sanità sono un atto politico di dissenso all'interno della maggioranza di centrodestra". E' uno dei passaggi dell'intervento del consigliere Carlo Guccione (Pd), durante una conferenza stampa convocata da una parte dell'opposizione, a conclusione dei lavori della Terza Commissione a Palazzo Campanella, presieduta per l'occasione dal vicepresidente di minoranza Ferdinando Aiello (Progetto democratico). "E' chiaro come ormai - ha aggiunto Guccione - ci sia una incapacità di fondo del Commissario Scopelliti di gestire la fase di rientro del debito per come previsto dal 'tavolo Massicci' che ha chiesto a Scopelliti di rimuovere delibere e decreti in netto contrasto con le linee di rientro. Ci troviamo in un contesto in cui è persino difficile garantire i livelli essenziali di assistenza, e la decisone di Salerno, nei fatti ci da ragione. Sono in pericolo, se il piano di rientro non dovesse essere rispettato persino i 900 milioni di euro di premialità, una cifra con cui si potrebbe aggredire la consistenza del debito, quantificato in circa 1,050 miliardi di euro". Per Ferdinando Aiello "Scopelliti ha una grande responsabilità perché ha voluto a tutti i costi il commissariamento della sanità, con il risultato che, ad oggi, la nostra regione insieme a qualche altra non è ancora riuscita a produrre il piano di rientro. Di converso Asl e aziende ospedaliere hanno elevato la spesa e molte risorse finiscono per incrementare nomine e consulenze. Soprattutto di reggini, impiegati su tutto il territorio calabrese. Oggi il presidente Scopelliti ha scritto una lettera alla terza Commissione secondo cui tocca a lui la scelta di decidere chi dei sub commissari debba essere o meno audito. Noi invece il confronto lo sollecitiamo, anzi, rinnoviamo a Scopelliti la richiesta di varare una commissione d'inchiesta per verificare tutti i meccanismi e i criteri di sottoscrizione delle convenzioni con i privati, a partire dal gennaio di quest'anno". A parere di Bruno Censore "oggi è emerso chiaramente che il presidente Scopelliti non vuole affrontare correttamente la riorganizzazione della sanità calabrese. Che dire della situazione di Vibo? Due sole ambulanze pubbliche in dotazione, guaste, mentre si spendono mille euro al giorno per ambulanze private per una provincia con gravi difficoltà di collegamenti dove tutto si concentra sullo 'Iazzolino', una struttura da tutti ritenuta obsoleta mentre si lasciano al loro destino gli ospedali di Tropea e Serra San Bruno. Scopelliti ha fallito la mission e da parte nostra continueremo a costruire sul territorio momenti di confronto con i sindaci ai quali chiederemo quando sarà il momento, come primo atto di protesta, di bocciare gli atti aziendali di Asl e aziende ospedaliere". "I sindaci - ha sostenuto Antonio Scalzo - stanno dimostrando un grande senso di responsabilità. E' inoltre necessario rivalutare il ruolo dei medici di base, ma a me pare che non ci sia alcuna voglia di procedere in tal senso, e così viene meno l'integrazione territorio-ospedali. Quel che emerge é una grande insufficienza organizzativa con i pronto soccorso stracolmi e oberati di richieste e con lunghissime liste d'attesa per chi deve effettuare esami specialistici".

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