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    Nicolò "Regione sta riportando ordine nella caccia"

     

     

    Nicolò “Regione sta riportando ordine nella caccia”

    02 set 11 "Le politiche venatorie della Regione sono sicuramente tra gli indirizzi di governo dell'attuale esecutivo, che dopo decenni di abbandono di un settore che vanta buone potenzialità di supporto allo sviluppo ed alla salvaguardia del territorio, stanno tornando al centro dell'iniziativa politica dell'assessorato competente". Così afferma in una nota il Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Alessandro Nicolò. "Le associazioni venatorie - prosegue - possono testimoniare l'immobilismo della Regione in questi anni, ed è quindi venuto il momento di fare chiarezza in relazione all'organizzazione dei territori, delle attività degli Ambiti territoriali di caccia, delle immissioni di fauna, del potenziamento delle autoctonie con particolarmente riferimento agli ungulati, della capacità di ascolto che dobbiamo agli operatori del settore (agricoltori, armieri, albergatori), con l'obiettivo specifico di costruire una rete di 'convenienze'. Tutto questo, però, necessita ovviamente di un'attenta valutazione scientifica che fa capo a organismi (Ispra e Infs) che stanno fuori dalla Regione con i quali è bene chiarire, a partire da adesso per il futuro, che la Calabria vuole essere rispettosa delle leggi, senza però subire discriminazioni e tagli di attività venatorie. E' a tutti noto che la nostra regione, per una serie di considerazioni, ha subito, anno dopo anno, interventi per ridurre le giornate di prelievo venatorio, con il conseguente abbandono dell'attività di molti cacciatori e con grave danno per gli operatori del settore". "A mio parere, credo sia giunto il momento - aggiunge Nicolò - di convocare gli operatori del settore, le associazioni venatorie, il mondo ambientalista, per un esame razionale sulle cose da fare. Molti appassionati dell'ars venandi, per i costi che lievitano ogni anno di più a loro carico, o rinunceranno alla loro passione, oppure, così continuando, cominceranno a ingrossare le fila di coloro i quali si recano in altre nazioni del Mediterraneo a cacciare le stesse specie di migratoria che qui è impossibile, nei medesimi periodi, prelevare. Peraltro è già oggi possibile cacciare specie in periodi in cui la caccia è ufficialmente chiusa all'interno di aziende faunistico-venatorie, in Italia ed all'estero. In Calabria, per le sue caratteristiche territoriali, c'é spazio per interventi riformatori equilibrati. E questo è lo spirito che sta orientando la giunta regionale, impegnata a riportare ordine in un settore in cui bisogna operare con chiarezza amministrativa e per obiettivi di programmazione. Sono sicuro che lo spirito positivo di tutte le componenti interessate, alla fine, prevarrà e potrà costituire una valida base di riferimento per il futuro di questo settore che ha molto seguito e mobilita interessi economici anche in Calabria".

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