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    Guccione (Pd) "Manovra impoverisce ceti più deboli"

     

     

    Guccione (Pd) “Manovra impoverisce ceti più deboli”

    01 set 11 "Due manovre finanziarie inique a sei mesi di distanza una dall'altra contro le famiglie ed i lavoratori". Lo afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, motivando la sua piena e convinta adesione allo Sciopero Generale ed alla manifestazione di protesta promossa dalla Cgil e che si terrà il 6 settembre. "Nessuna idea - aggiunge - per affrontare la crisi economica che sta ulteriormente affamando ed impoverendo i ceti più deboli della nostra società, facendo allargare a macchia d'olio le fasce di povertà e di disagio. Nessuna idea di sviluppo e di occupazione per i giovani. Così non va. Questo Governo, che vuole mettere le mani solo nelle tasche dei lavoratori e dei pensionati e che finora ha diviso e lacerato il Paese, portando avanti una politica disgregatrice a favore dei poteri forti del Nord e contro il Mezzogiorno e la Calabria, deve andare a casa. Il sei settembre scenderemo in piazza insieme ai precari, ai disoccupati, ai lavoratori, ai pensionati e ai giovani che non intravvedono nessuno spiraglio di futuro e di speranza nella loro vita. Il governo regionale e quello nazionale di centrodestra, pur avendo ottenuto un largo consenso popolare, hanno ampiamente dimostrato di non aver nessuna idea per portare la Calabria e l'Italia fuori dalla crisi". "C'é bisogno - prosegue Guccione - di un'inversione di tendenza, di un cambio di marcia. La nostra terra e la nostra gente meritano un futuro diverso, fatto di dignità e benessere. Siamo certi che anche quì, dove la speranza di un cambiamento sembra ormai essere morta e sepolta dietro gli annunci roboanti e inconcludenti del Governatore Scopelliti e del suo amico Gasparri, ci sarà una grande mobilitazione di uomini e donne stanchi delle false promesse e degli annunci propagandistici. Sono certo che anche qui, dove la ndrangheta continua a spadroneggiare, dove gli ospedali chiudono e persino i livelli essenziali di assistenza non vengono nemmeno garantiti, ci sarà un grande sussulto di popolo. Per questo motivo mi unisco all'appello di quanti, in queste ore, stanno invitando i cittadini, gli amministratori, gli uomini e le donne di questa terra a scendere in piazza, uniti e compatti". "Più numerosi saremo, più questi governi sordi - conclude - ed insensibili dovranno aprire le orecchie ed assumere decisioni che vadano decisamente in netta controtendenza con una manovra economica che rischia di affamare e ridurre alla disperazione migliaia di famiglie".

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