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    Nicolò "Dopo delitto Frotugno risveglio coscienze"

     

     

    Nicolò "Dopo delitto Frotugno risveglio coscienze"

    15 ott 11 "A sei anni dall'assassinio del Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, resta indelebile nella memoria di tutti noi l'immagine dell'uomo onesto e leale che interpretò la politica come missione e servizio al bene comune". Con queste parole, il Vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò ricorda Francesco Fortugno, nel sesto anniversario della tragica uccisione. "Da quel tragico 16 ottobre, in Calabria - aggiunge - qualcosa è cambiato. Credo, anzi, che quel delitto, che tanto ha scosso la società civile, abbia risvegliato le coscienze dal torpore dell'assuefazione e della rassegnazione. Dopo quella ferita inferta al cuore dell'Istituzione più rappresentativa della Calabria, convegni, iniziative e dibattiti hanno contribuito a far maturare la nostra comunità, segnando un nuovo corso della storia al quale, senza dubbio, come politici abbiamo contribuito, firmando importanti provvedimenti in materia di legalità. Anche questo un modo, forse il più vero e concreto, per ricordare l'uomo mite e gentile, sempre rispettoso degli altri, ma soprattutto il politico responsabile al servizio della nostra comunità e delle istituzioni, interpretrando il ruolo con coerenza ed alto senso di responsabilità". "C'é tanto da lavorare - prosegue - perché i valori della democrazia e della pacifica convivenza siano rafforzati, così come va edificata una nuova cultura della legalità fatta di testimonianze concrete e non di affermazioni teoriche. La bussola che deve sempre guidare il nostro impegno di rappresentanti del popolo e di amministratori è lo sdegno verso chi usa la prepotenza sui più deboli, calpestando diritti sacrosanti. Oggi siamo tutti chiamati ad incentivare il nostro impegno sostenendo quanti, magistrati e forze dell'ordine, lavorano senza sosta per sradicare un fenomeno che si annida laddove vi sono grandi interessi ed affari economici. Tuttavia, voglio ribadirlo: da soli non ce la potremo fare. La battaglia per la legalità non coinvolge soltanto chi ha in mano le sorti di un popolo ma anche la cittadinanza tutta che deve sentirsi chiamata ad uno sforzo ulteriore per costruire una società più giusta, più solidale e più unita. Oltre ad un'azione incisiva di repressione e prevenzione per contrastare la mafia è altrettanto necessario incrementare la cultura, l'istruzione e il rilancio delle opportunità occupazionali ed economiche. Auspico pertanto uno sforzo corale che veda coinvolti le organizzazioni imprenditoriali, sindacali, la Chiesa, l'associazionismo, i giovani che rappresentano il futuro e dunque, la speranza di questa terra". Nicolò evidenzia inoltre che "sono certo che da questi ultimi partirà il vero riscatto della Calabria, una regione ricca di risorse ma soprattutto di sentimenti veri, forti e carichi di voglia di cambiamento. Perché solo operando tutti assieme, ciascuno per la propria parte, potremo costruire una terra non più emarginata ed esclusa. Una Calabria in grado, finalmente, di slegare il proprio destino dalla disperazione e la morte, in grado di affermare con fermezza la dignità, la libertà e l'orgoglio di un popolo"

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