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    Censore "Bocciatura atto aziendale è sconfitta Scopelliti"

     

     

    Censore "Bocciatura atto aziendale è sconfitta Scopelliti"

    12 ott 11 "Il Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ne prenda atto. Metta da parte i soliti e vuoti toni trionfalistici. Accantoni quella sua smania ai grandi annunci utili soltanto per conquistare qualche titolone su giornali. Apra gli occhi e guardi in faccia la realtà. Perché quello che è avvenuto oggi a Vibo segna una netta sconfitta per la sua politica sanitaria". E' quanto afferma il consigliere regionale del Pd Bruno Censore commentando la determinazione assunta dai sindaci del vibonese che, senza distinzione di colore politico, con l'autorevolezza intrinseca del proprio ruolo istituzionale e legittimati dal ruolo di massima autorità sanitaria locale, in sede di Conferenza dei sindaci (con 32 voti contrari e 4 astenuti) non hanno approvato l'Atto aziendale. "Era stato proprio Censore - prosegue una nota del consigliere regionale - lo scorso 28 settembre, a rivolgere un appello a tutti i sindaci, invitandoli ad esaminare nel dettaglio la proposta di Atto aziendale, che così come concepito avrebbe certificato lo smantellamento della sanità vibonese, e valutare l'ipotesi di bocciarlo". "A mio avviso - sostiene Censore - l'Atto aziendale, che lo ricordo è un documento programmatico che ricalca, senza alcuna rivisitazione, i drastici tagli previsti dal decreto 18 del 2010, viola innanzitutto alcuni principi intrinseci della mission e quindi della vision aziendali. Infatti, sostenere in premessa che l'Azienda sanitaria provinciale esalta la centralità del cittadino quale titolare del diritto alla tutela della salute e poi muoversi in direzione diametralmente opposta rappresenta la classica beffa che si aggiunge al danno. Ma gli aspetti inammissibili di un Atto, dinanzi al quale avevo chiesto ai Sindaci un'assunzione di responsabilità collettiva che andasse oltre le appartenenze politiche di ognuno di noi, erano soprattutto di natura organizzativa in relazione alla rete sanitaria. Inaccettabile, infatti, è la soppressione del distretto sanitario di Tropea, inglobato in quello di Vibo con un sovraffollamento illogico dovuto alla presenza di circa 132 mila persone. Inaccettabile, inoltre, è la soppressione del reparto di Urologia all'ospedale di Tropea, la trasformazione di quello di Soriano in un semplice punto di primo intervento h12 che, di fatto, diviene un punto di smistamento dei pazienti verso altri pronto soccorso. Inaccettabile è lo smantellamento dell'ospedale di Serra San Bruno, totalmente svuotato della sua natura e che conserva solamente un pronto soccorso con una rete diagnostica e un reparto di medicina con appena venti posti letto. Bene, dunque, hanno fatto i Sindaci". Per Censore "visti i tagli che questo documento prevede, le carenze strutturali dello Jazzolino inadeguato a supportare il carico di tutta l'utenza vibonese, l'impressione è che l'intento esclusivo dell'Atto aziendale sia il totale smantellamento della sanità vibonese, con un conseguente esodo sanitario verso altre province e un incremento della spesa sanitaria dell'Asp di Vibo".

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