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    Loiero "Preoccupa bocciatura tar del piano rurale"

     

     

    Loiero "Preoccupa bocciatura tar del piano rurale"

    29 nov 11 "Stupisce e preoccupa la bocciatura da parte del Tar del Bando di programma di sviluppo rurale 2007-2013". Lo sostiene, in una nota, l'ex presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, coordinatore politico nazionale dell'Mpa-Autonomia e diritti. "Ricordo - aggiunge - che il 21 dicembre del 2010 il Direttore generale del Dipartimento agricoltura, con un decreto apposito, ha revocato i bandi del luglio 2008 e settembre 2009 relativi al programma di sviluppo rurale 2007-2013 per la parte relativa alla misura 121, motivando la revoca per il bando del 2008 con la presentazione di un gran numero di domande (4.770), che a seguito della pubblicazione della graduatoria provvisoria ha prodotto numerosi ricorsi (1.800) pervenuti al dipartimento da parte degli agricoltori;e per il bando 2009 con l'elevato numero di domande dovuto alla genericità dei requisiti di partecipazione, essendo la gara aperta a tutti gli imprenditori agricoli, singoli e associati in qualsiasi forma". "Nel febbraio del 2011 - dice ancora Loiero - è stato riproposto un ulteriore bando, con criteri diversi, presentato con un'apposita conferenza stampa che annunciava l'avvio d'una presunta nuova fase nel settore agricolo. Oggi che il TAR ha dichiarato illegittimo quell'atto, mi chiedo cosa ne sarà di quelle innumerevoli aziende cui era stato già chiesto di documentare le cifre spese, aziende che hanno investito e che oggi non hanno più certezza del finanziamento. E oggi, che il Dipartimento ha voluto esternalizzare non utilizzando le professionalità interne, mi chiedo chi pagherà la cifra (800 mila euro) dovuta alla società esterna, che non può essere rendicontata. E mi domando soprattutto cosa ne sarà delle politiche agricole, visto il blocco di ulteriori 11 milioni di euro della misura 112 dedicata all'inserimento di giovani in agricoltura, e posto che un eventuale ricorso al Consiglio di Stato rappresenterebbe un'ulteriore beffa per le aziende, costrette a subire gli ennesimi ritardi. Non si tratta di temere il Consiglio di Stato, ma di prendere atto che ricorrere al massimo organo della giustizia amministrativa rappresenterebbe l'ennesimo ritardo e il ritardo per gli imprenditori spesso si traduce in un danno irreparabile". Qui - conclude Loiero - si tratta di non arrecare più danno e rendersi conto che la continuità è una risorsa per le pubbliche amministrazioni, specie quando i bandi vengono fatti in modo inappuntabile e con limpidezza. Partire, come ho sempre detto, dall'anno zero nelle amministrazioni è un problema".

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