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    Di Pietro in Calabria: Scopelliti come Berlusconi

     

     

    Di Pietro in Calabria: Scopelliti come Berlusconi

    25 nov 11 "Abbiamo sempre ritenuto che Berlusconi sta all'Italia come Scopelliti sta alla Calabria. Il modello Reggio è basato sul clientelismo e soprattutto sull'utilizzo del denaro pubblico per sperperarlo e non utilizzarlo come, invece, dovrebbe fare un buon padre di famiglia. E' troppo facile governare spendendo i soldi dei nostri figli. Noi contestiamo la mancata identificazione delle priorità ed evidenziamo che c'é un continuo travaso di voti di scambio politico". Lo ha detto oggi il leader di Idv, Antonio Di Pietro, a Lamezia Terme.

    In Calabria Idv porta avanti linea nazionale. "Italia dei Valori nazionale si riconosce nella linea politica del partito calabrese e la linea politica che noi portiamo avanti in Calabria è anche la linea politica che portiamo avanti a livello nazionale. Poi, come succede in tutti i partiti, ci possono essere persone che non condividono la linea politica ma noi stamattina siamo tutti quanti qui, uniti". Lo ha detto Antonio Di Pietro, oggi a Lamezia Terme.

    Fondazione Campanella autentico verminaio. "Chiediamo al resto dell'opposizione di assumersi le proprie responsabilità su questa vicenda in quanto fanno sempre in tempo a rimediare a ciò che hanno fatto". Ha detto Antonio Di Pietro, sulla vicenda della Fondazione Campanella. Sull'argomento è intervenuto anche Giordano che ha ricordato che Italia dei Valori "é stato l'unico partito a dire no alla Fondazione Campanella ed a denunciare anche quel sistema di connivenza di questa situazione che è un autentico verminaio della sanità calabrese".

    In Calabria incapacità nei trasporti. "Sui trasporti in Calabria resta e permane una incapacità tecnica, politica e finanziaria ed io ricordo bene le vicende delle infrastrutture calabresi". Lo ha detto oggi Antonio Di Pietro, a Lamezia Terme.

    Chi nasce in Italia può essere italiano. "Nel momento in cui c'é da rilanciare fortissimamente la globalizzazione dei diritti, riteniamo che chi nasce in Italia può scegliere di essere italiano perché è un suo diritto ma è anche un suo dovere". Lo ha detto il leader di Idv, Antonio Di Pietro, oggi in Calabria.

    Governo? Non sappiamo se è tecnico. "Non sappiamo ancora se è un governo tecnico, ristretto e sostanzialmente raccolto in due persone, in quanto entrate ed uscite sono in mano a due ministri. Nelle prossime ore saranno nominati i sottosegretari. Allora lì vedremo se sarà veramente un governo tecnico ed avrà il nostro plauso, altrimenti diventerebbe il governo di Pd, Pdl e Udc" Lo ha detto Antonio Di Pietro, oggi in Calabria precisando che: "noi non mettiamo una data fissa per la fine di questo Governo perché sappiamo che non può esserci un termine di decadenza ma sappiamo anche che a priori non si può sapere cosa fara".

    Si a patrimoniale, no indiscriminata. "Bisogna partire dalla legge del buon esempio. Deve pagare chi finora non ha mai pagato e non chi ha sempre pagato. Certamente ci sarà bisogno di sacrifici ma devono essere fatti tutti proporzionalmente. Noi diciamo sì alla patrimoniale ma no ad una patrimoniale indiscriminata. Diciamo anche no alle prime case e riteniamo che non è l'allungamento pensionabile che risolve i problemi". Lo ha detto Antonio Di Pietro, oggi in Calabria. "Italia dei valori si è impegnata, come e più di altri, per la liberazione dell'Italia da Berlusconi. Oggi vogliamo mettere dietro le spalle questa esperienza umiliante ed il compito di Italia dei Valori è quello di contribuire alla ricostruzione dell'Italia. Per questo motivo abbiamo dato fiducia al Governo Monti riconoscendo anche che ci sono due emergenze. La prima è di tipo economico-finanziario la cui soluzione abbiamo affidato al Presidente e di lui e del suo Governo apprezziamo la preparazione ed il fatto che possa andare in Europa con pari dignità. Per noi, comunque, è e deve restare un Governo tecnico del quale non facciamo e non vogliamo fare parte non partecipando alla corte dei sottosegretari. Abbiamo preso atto anche che c'é una nuova maggioranza parlamentare: ieri Pdl, Pd e Udc si sono incontrati con il nuovo Governo e noi non abbiamo partecipato perché lo giudicheremo sul campo. La seconda emergenza è quella democratica perché questo Governo non ha la legittimazione popolare ma è l'esatto opposto in quanto governi del genere hanno diritto di esistere nelle emergenze e per questo abbiamo indetto un referendum popolare al quale hanno risposto tantissimi cittadini e chiediamo che la Corte costituzionale faccia il proprio dovere e si vada a votare entro marzo, cioé terminata l'urgenza".

     

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