Sentenza contro ndrangheta a Milano, rinvio e proteste - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Sentenza contro ndrangheta a Milano, rinvio e proteste

18 nov 11 E' slittata a domani pomeriggio la sentenza del maxiprocesso milanese alle cosche della 'ndrangheta,che avrebbe dovuto, stando alle indicazioni date stamattina dallo stesso gup Roberto Arnaldi, essere letta oggi pomeriggio. Il giudice aveva indicato le 16.30 di oggi come orario per la lettura del dispositivo, ma poi e' arrivato un cancelliere nell'aula bunker di via Ucelli di Nemi e ha detto che il dispositivo verrà letto domani verso le 17, perché il gup è ancora in camera di consiglio. Quando il cancelliere si è presentato nell'aula bunker di via Ucelli di Nemi a Milano per comunicare che il gup Roberto Arnaldi non sarebbe arrivato per leggere le sentenza del maxiprocesso milanese alle cosche della 'ndrangheta, che vede alla sbarra 119 imputati, numerosi detenuti nelle gabbie hanno protestato con urla e grida. Il gup infatti stamani aveva comunicato che la sentenza sarebbe stata letta a meta' pomeriggio. Quando in aula, nel processo che si tiene a porte chiuse, e' stato comunicato il rinvio a domani c'é stata molta tensione e molti avvocati si sono detti indispettiti e sbigottiti. Altri, però, hanno fatto notare che può essere normale questo rinvio - anche se si è verificato pochissime volte - perché il giudice "deve decidere sulla vita di 119 persone". E' questo infatti uno dei maxiprocessi più grandi nella storia giudiziaria italiana. Il giudice, in ogni caso, stamani aveva anche consigliato ai difensori di non presentare istanza per astensione dall'udienza (oggi infatti si concludeva uno sciopero degli avvocati penalisti a livello nazionale) perché sarebbe uscito con il dispositivo nel pomeriggio, verso le 16.30. Poi un'attesa di un paio d'ore, con i detenuti arrivati da diverse carceri sparse per l'Italia, e alle 18.30 la comunicazione del cancelliere. I detenuti sono rientrati nei blindati di carabinieri e polizia per tornare alle carceri in attesa di domani.