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    Nicolò a Premio De Grazia "Fu uomo giusto e deciso"

     

     

    Nicolò a Premio De Grazia "Fu uomo giusto e deciso"

    15 nov 11 Il vice presidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, è intervenuto alla cerimonia per il terzo Premio di Studio "Natale De Grazia" organizzato dalla Lega Navale Italiana. "E' degna di lode - ha sostenuto - la scelta della Lega Navale Italiana di legare il Premio di Studio che si svolge annualmente al nome di Natale De Grazia, ufficiale superiore delle Capitanerie, straordinaria figura di militare con alto senso del dovere e dello Stato ed alla cui memoria è stata tributata la Medaglia d'Oro al Merito. Un modo nobile per ricordare una figura altrettanto nobile che ha lasciato traccia di sé con il suo operato di uomo giusto e deciso. Una figura, la sua, che diviene contraltare a una crisi antropologica e d'identità sempre più sotto i nostri occhi; traccia suggestiva da seguire per quei principi di democrazia e di rispetto della legge dei quali De Grazia ha fatto la sua bandiera e sui quali i nostri giovani farebbero bene a fermare la loro sete di curiosità e di apprendimento". "Natale De Grazia - ha proseguito Nicolò - ha cercato di portare alla luce verità su affari pericolosi legati al traffico di sostanze radioattive, un settore nel quale le mafie ed in particolare la 'ndrangheta sono fortemente attive a causa di importanti interessi economici collegati. Come del resto dimostrano le numerose inchieste condotte sui presunti affondamenti dolosi di numerose navi nel Mediterraneo. Navi denominate dei veleni proprio per i loro carichi di sostanze radioattive e tossiche che, ove venissero confermate le ipotesi avanzate, metterebbero a rischio le condizioni e l'equilibrio ambientale con i conseguenti danni per la salute delle persone. E' giusto ricordarlo. Fu esattamente negli anni '90 quando la magistratura, effettuo' importanti indagini sul traffico di sostanze radioattive e tossiche, che il comandante De Grazia, assegnato alla Procura di Reggio, offrì alla causa; un contributo tecnico prezioso ma sicuramente scomodo per quanti da quegli affari traevano arricchimento". "E oggi, le parole della vedova De Grazia, Anna Vespia - ha proseguito - suonano come ammonimento e stimolo perché forse abbastanza non si è fatto per proteggere un uomo, ancor prima che militare, che al compito di servitore dello Stato ha associato il significato di vera e propria missione. Con il pool di magistrati e tecnici, era stato probabilmente raggiunto un punto molto delicato sulla verità delle navi affondate. Si era venuti a conoscenza di elementi cruciali per la ricostruzione delle vicende dei traffici di scorie ed armi. Intrighi e collegamenti a livello internazionale che oggi è possibile desumere dal cono d'ombra che ricopre queste vicende sulle quali é necessario fare chiarezza". "Un dovere - ha concluso Nicolò - che è necessario onorare per non dimenticare il sacrificio di Natale De Grazia ma soprattutto per fare in modo che il suo lavoro ed il suo impegno di uomo non vengano dispersi".

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