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    Naccari (Pdl) "Incomprensibili scelte di Trenitalia"

     

     

    Naccari (Pdl) "Incomprensibili scelte di Trenitalia"

    15 nov 11 'Quella di Trenitalia, societa' controllata dal gruppo Ferrovie dello Stato, è una scelta incomprensibile che penalizza un territorio già fortemente provato sul piano della mobilità". Lo afferma l'onorevole Domenico Naccari, delegato del sindaco di Roma Alemanno, ai rapporti con le comunità regionali. "L'idea di sopprimere ventuno treni a lunga percorrenza da e per la Calabria - aggiunge - va subito rivisitata poiché va nella direzione opposta all'esercizio costituzionalmente garantito della libera circolazione, tanto più se si tratta di un servizio pubblico essenziale. Non può peraltro essere il pretesto dell'assenza di fondi - prosegue Naccari - la ragione che spinge l'azienda a simili decisioni, perché l'azienda ha chiuso in attivo il primo semestre del 2011, mentre il gruppo Fs ha triplicato i ricavi. Un risultato soddisfacente, va detto, ottenuto anche grazie ai consistenti contributi pubblici di cui ha beneficiato, negli ultimi anni, il gruppo Fs e di conseguenza Trenitalia. Sarà pur vero, come dice l'Ad della holding che sono utili in larga parte derivanti dalle merci e dall'Alta velocità, ma se la Tav si ferma a Napoli e non a Reggio Calabria, certamente i calabresi non hanno responsabilità. Sarebbe come dire, ad esempio, che siccome il grande pubblico della Rai è concentrato al Nord, la via più sbrigativa per avviare politiche di risparmio è quella di oscurare le reti al Sud, senza tener conto di essere un servizio pubblico finanziato anche dai contribuenti meridionali. La volontà di ridurre le tratte a lunga percorrenza in Calabria appare dunque come un insistente accanimento a voler limitare la mobilità dei calabresi e dei meridionali. Non è la prima volta, infatti, che la società ripropone questa formula di tagli. Voglio auspicare - conclude il delegato di Alemanno - un deciso passo indietro di Trenitalia, le cui politiche di razionalizzazione mirano a isolare, ancor più di quanto sia già isolato, il Mezzogiorno e la Calabria dal resto del Paese e d'Europa".

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