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    Censore "Su forestazione rivedere procedura di riordino"

     

     

    Censore "Su forestazione rivedere procedura di riordino"

    15 nov 11 "La necessità di mettere mano al riordino di un sistema così complesso è ormai una necessità acclarata, non più procrastinabile". Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore. "Spingono in questa direzione - aggiunge - anche i richiami della Corte dei Conti che si è pronunciata in maniera netta con un fermo alle proroghe commissariali di liquidazione di Arssa ed Afor. Il riordino di un sistema complesso che riguarda le politiche della montagna, un patrimonio boschivo da mettere a valore, 8 mila lavoratori idraulico-forestali, le funzioni di governo dello stesso territorio montano, con la necessità di tenere alta la vigilanza affinché ci sia sempre la compartecipazione dello Stato per il pagamento delle spettanze dei lavoratori. Sarebbe opportuno che alla riforma si arrivasse in piena condivisione e con obiettivi chiari senza ritorni al passato e senza la creazioni di inutili carrozzoni clientelari. Le osservazioni espresse dall'Upi e dall'Uncem sono sintomatiche di una situazione che denuncia la non condivisibilità di alcune scelte inserite nella proposta di legge sulle quali sicuramente si pronunceranno in maniera più chiara, con osservazioni di merito, le organizzazioni sindacali". "A ciò si aggiunge - prosegue Censore - che la procedura amministrativa per l'istituzione dell'Agenzia regionale per la Forestazione avviata dalla maggioranza non è affatto convincente poiché apparentemente e formalmente è ossequiosa del dettato del comma 3 dell'art.54 dello Statuto regionale che recita che per la costituzione di enti e società c'é bisogno dell'approvazione da parte dei 2/3 dei Consiglieri regionali, nei fatti il dettato statutario è aggirato poiché si attiva l'istituto della legge delega attraverso la quale si dovrebbe successivamente approvare il provvedimento nel merito. Quindi, ci troviamo di fronte a due progetti di legge che concorrono a formare una stessa cosa. Il primo progetto è fatto di due articoli che istituisce il contenitore dell'Azienda per l'approvazione della quale occorre la maggioranza di 2/3, il secondo che stabilisce gli obiettivi, le finalità e gli organismi, può essere approvato a maggioranza semplice. Come partito democratico abbiamo proposto un emendamento di soppressione del disegno di legge relativo alla costituzione dell' Azienda e implicitamente la redazione di un solo provvedimento di legge che riguarda la costituzione, le finalità e l'organizzazione. Fin dora chiediamo che subito dopo le audizioni si attivi un tavolo istituzionale con le forze sociali, con le associazione di categoria, con i rappresentanti degli enti locali e con tutti gli attori che hanno titolo a confrontarsi sul merito del provvedimento per raggiungere una sintesi, la più unitaria ed avanzata possibile, su uno strumento che definisca in modo organico le competenze e le funzioni di ogni soggetto chiamato ad operare nei territori montani calabresi". "La nostra linea assomma - conclude Censore - anche quella della necessità di costituire le unioni montane dei comuni. Fermo restando che il Pd è contrario a carrozzoni inutili, a sperperi, sprechi e clientele che tanto danno hanno prodotto soprattutto ai territori montani della Calabria".

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