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P.Tripodi "Unione dei Comuni montani"

14 nov 11 "Con l'approvazione da parte della Giunta regionale del disegno di legge 'Disposizioni in materia di forestazione, politiche della montagna e sviluppo dell'agricolturà si determina la soppressione delle Comunità montane con conseguente esercizio delle funzioni di competenza all'Azienda regionale per la forestazione e per le politiche della montagna". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Pasquale Tripodi. "Le Comunità montane - prosegue - svolgono da sempre, nonostante le oggettive difficoltà, un ruolo fondamentale nel dare dignità e prospettive di sviluppo a quei luoghi dell'entroterra calabrese che altrimenti rischierebbero di essere sottovalutati o addirittura di scomparire. Politiche nazionali di taglio ai finanziamenti per la montagna e le politiche regionali hanno indebolito il ruolo e di conseguenza l'azione delle comunità montane che tuttavia, quando la situazione lo ha richiesto, hanno assolto ai propri compiti con spirito di servizio e senso di responsabilità dettato da una incondizionata dedizione per la montagna. In un'ottica di opportunità ed esigenze territoriali, a mio avviso, è oramai necessario pervenire ad una più organica e produttiva gestione della politica della montagna che richiede inevitabilmente una riorganizzazione del settore che ne rafforzi le funzioni, i compiti, le deleghe da gestire e le risorse, così come d'altronde il governo regionale aveva assicurato a suo tempo". "Al fine di poter garantire funzioni e risorse del sistema dei comuni montani - afferma Tripodi - valorizzandoli e mettendoli nella possibilità di mettere in atto mirati interventi per la salvaguardia del territorio montano e del rilancio delle attività economiche quali il sostegno del settore agricolo e forestale, con l'obiettivo di promuovere azioni strategiche di valorizzazione della montagna e inoltre di autentici momenti di aggregazione associativa dei piccoli comuni, si ritiene indispensabile anche sulla base dei principi costituzionali di sussidiarietà, adeguatezze e differenziazione, istituire previo confronto tra la Regione e le parti interessate, ossia i Presidenti delle comunità montane e/o gli organi dell'Uncem regionale, una Unione dei Comuni Montani che svolga le medesime funzioni al servizio del buon governo del territorio però in piena autonomia gestionale e amministrativa rispetto all'Azienda regionale per la forestazione e per le politiche della montagna". "Insomma - conclude - il principio cardine posto alla base dei propositi dei rappresentanti delle istituzioni regionali e degli enti locali deve rispettare la necessità di assicurare al governo della montagna risorse adeguate che promuovano una effettiva e duratura coesione sociale e territoriale, in modo da consentire gli interventi per la valorizzazione della montagna e l'esercizio associato delle funzioni comunali, compiti che i comuni montani calabresi riuniti sono in grado di svolgere degnamente se messi nelle condizioni di poterli attuare".