Processo alla Calabria: confronto Talarico-Veneziani a Lamezia - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Processo alla Calabria: confronto Talarico-Veneziani a Lamezia

12 nov 11 E' stata una riflessione senza rete ed a 360 gradi sulla Calabria quella fatta stasera da Marcello Veneziani e Francesco Talarico a Lamezia Terme nel corso della manifestazione "Processo alla Calabria", organizzata dall'associazione Koiné. Il giornalista-scrittore ed il presidente del Consiglio regionale, incalzati dalle domande di Raffaele Gaetano, presidente dell'associazione, hanno "raccontato" il loro modo di vedere la Calabria, di intendere questa regione dove, come ha detto Veneziani, "non finisce l'Italia, ma da dove parte l'Italia". Un dato, questo, che per Veneziani "potrebbe essere un segnale di rinascita" non perdendo di vista il fatto che bisogna "selezionare una classe dirigente notevole e non procedere per affiliazione. La caratteristica meritocratica - ha aggiunto il giornalista - deve essere un elemento imprescindibile perché una società guidata dai migliori produce una società migliore per tutti, creando opportunità a cascata per l'intera società. Bisogna conoscere i meriti per avere una società organicamente strutturata". Un'immagine diversa della Calabria, quindi, di cui, però, ha sottolineato Talarico, le "emergenze vengono ingigantite anche dai mass media nazionali, che scrivono della nostra regione solo per le negatività, senza raccontare i fatti positivi. Noi, insieme all'Emilia Romagna - ha aggiunto Talarico - abbiamo abolito i vitalizi per i consiglieri regionali dalla prossima legislatura. Questo, però, non ha fatto notizia, come non hanno fatto notizia altre situazioni importanti. E' vero che la criminalità c'é, ma è anche vero che ci sono forze dell'ordine e magistratura che hanno operato ed operano egregiamente dando segnali importanti. Sta a noi calabresi, comunque, andare avanti con la nostra testardaggine". Cosa fare, quindi? Per Veneziani non ci sono dubbi. "Per ripartire - ha detto - occorre creare qualche evento simbolico, come quello che avevo proposto io quando ero consigliere culturale del Comune di Reggio Calabria, e cioé di portare i Bronzi di Riace sul lungomare. Oppure fare tornare due-tre eccellenze calabresi in Calabria in tre-quattro settori strategici. In questo modo anche l'idea della frantumazione di questa regione può essere superata". Su tutto, però, deve prevalere il modo in cui si "racconta" la Calabria. "E' fondamentale - ha detto a tale proposito Veneziani - come vengono raccontati il sud e la Calabria in quanto spesso viene fatto in modo devastante". Quindi, quasi a dare una risposta a Talarico su come i mass media parlino della Calabria, Veneziani è stato altrettanto chiaro: "Il monopolio dell'informazione in Italia - ha affermato - è del settentrione. Il sud, infatti, non è riuscito a creare un suo luogo di informazione. Ecco perché dobbiamo porci il problema di come raccontare il sud, creando rete anche tra chi lavora nelle varie testate a livello nazionale e di raccontarlo in modo diverso". Un sud non del tutto negativo, quindi, ma che in un certo senso guardi anche al suo passato, come al periodo storico in cui "lo Stato che ha portato l'Italia da una cultura tipicamente contadina - ha concluso Veneziani - ad una più moderna è stato prettamente meridionale". Per Talarico, infine, bisogna prendere a prestito le parole del Papa che, "quando è stato a Lamezia Terme ha invitato la Calabria a non ripiegarsi su se stessa".