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    Maiolo "Bene ricorso a Consulta su Unione Comuni"

     

     

    Maiolo "Bene ricorso a Consulta su Unione Comuni"

    08 nov 11 "Con l'approvazione all'unanimità dell'ordine del giorno da me presentato, il Consiglio regionale ha impegnato il Presidente e la Giunta a ricorrere alla Corte costituzionale per avanzare richiesta di illegittimità dell'art. 16 della L. 148/2011 (Manovra bis 2011), che regolamenta le Unioni dei Comuni". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd Mario Maiolo, presidente di Legautonomie Calabria. "Con tale decisione - prosegue - il Consiglio regionale ha dimostrato che vuole svolgere fino in fondo il proprio ruolo a fianco dei Comuni per un progetto di riforma complessivo dell'organizzazione delle funzioni e dei servizi erogati dagli Enti Locali e che non intende vedersi sottratto un compito che é di competenza regionale. Già altre Regioni e molti consigli delle autonomie locali, anche su richiesta delle associazioni autonomiste, si sono avviate sulla strada del contenzioso costituzionale, al fine di salvaguardare le prerogative regionali e l'autonomia degli enti locali". "Come LegAutonomie - afferma Maiolo - abbiamo messo in evidenza come tale articolo abbia completamente stravolto la normativa che detta le regole sulle Unioni dei Comuni e inciso profondamente sull'organizzazione istituzionale degli organi comunali. E' evidente, inoltre, la demagogia che emerge dall'articolo 16, il cui titolo, 'Riduzione dei costi relativi alla rappresentanza politica nei Comuni e razionalizzazione dell'esercizio delle funzioni comunalì, addita come costi della politica le rappresentanze democratiche dei piccoli comuni che, é bene ricordare, in Calabria hanno un costo medio annuo complessivo per Sindaco, Giunta e Consiglio di 23.500 euro. I costi della democrazia non possono essere confusi con i costi della politica. Cancellare gli organi elettivi nei piccoli comuni, dopo aver soppresso caserme, scuole, uffici postali, significa cancellare la democrazia, cancellare il futuro. La nostra regione, attraverso la legge n. 15/06, aveva già legiferato a sostegno del processo di collaborazione tra Comuni, promuovendo le Unioni di Comuni che rappresenta l'obiettivo al quale, l'approvazione della legge che diminuisce la soglia demografica, vuole in ogni caso contribuire". "In attesa della pronuncia della Consulta - conclude Maiolo - la diminuzione a 4.000 abitanti della soglia minima per dare corpo alle Unioni (ridotta a 2.000 abitanti se i comuni appartengono alla medesima isola linguistica e a 2500 abitanti se i comuni appartengono o sono appartenuti a Comunità montane) é comunque un segnale importante che va nella direzione auspicata dai comuni calabresi".

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