Tra veleni e carte bollate, le città della Calabria al ballottaggio - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Tra veleni e carte bollate, le città della Calabria al ballottaggio

27 mag 11 E' stata una guerra senza quartiere a Cosenza e Crotone in vista del turno di ballottaggio di domenica e lunedì per l'elezione dei nuovi sindaci. Ma in Calabria, alle urne, in un clima un po' più stemperato, è chiamato anche l'elettorato della Provincia di Reggio Calabria che, al secondo appello, dovrà scegliere il nuovo presidente. Le altre due sfide ancora aperte riguardano due comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti: Taurianova, nel reggino, e San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza. A Cosenza gli elettori andranno al voto in un clima avvelenato da polemiche feroci e senza esclusione di colpi a base di dossier, manifesti e querele. Protagonisti: il candidato del centrodestra Mario Occhiuto, sostenuto da Pdl, Udc Api e civiche, che al primo turno si è fermato al 45,7%, e quello del centrosinistra Enzo Paolini sostenuto da sinistra e liste civiche che ha avuto l'appoggio del Pd, benedetto lunedì scorso dal segretario nazionale Bersani dopo che al primo turno, con il 26,9% dei consensi raccolti, ha messo fuori gioco il sindaco uscente Salvatore Perugini, candidato del Pd. Dalla coalizione del centrosinistra di Paolini sono partite bordate di accuse contro il suo competitor per pignoramenti, mancato pagamento di contributi a dipendenti, istanze di fallimento, protesti di cambiali e società con debiti per 8 milioni di euro. Nelle ultime ore si è rincarata la dose parlando anche di 'truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche'". Occhiuto ha reagito respingendo le accuse e bollando il tutto come "spazzatura", assicurando l'elettorato che si tratta di calunnie. Sono seguite le querele. Denso di riferimenti personali di un certo tenore, anche lo scontro che si sta consumando a Crotone. Dorina Bianchi, senatrice Udc e candidata sindaco del centrodestra (20,4% al primo turno), dopo essere stata oggetto di forti critiche dai vertici del suo partito per non avere battuto ciglio sulle critiche di Berlusconi a Casini nella trasferta crotonese del premier, ha dovuto fronteggiare anche la freddezza dello scudocrociato calabrese che ha deciso di non decidere sul sostegno al ballottaggio contro il candidato del centrosinistra, l'uscente Peppino Vallone (35,7% al primo turno) lamentando il fatto che la senatrice aveva stretto, in disaccordo con le indicazioni del partito, un apparentamento con le tre liste dell'ex sindaco Pasquale Senatore, forte di un risultato pari al 18,1%. Poi si è aggiunto l'accordo con l'altra candidata, Giusi Regalino, benedetto dal governatore Scopelliti e le polemiche, anche qui, sono diventate al calor bianco. In provincia di Reggio Calabria i toni sono stati più pacati. A sfidarsi sono Giuseppe Raffa, sindaco facente funzioni uscente della città, sostenuto dal Pdl e dall'Udc, e Giuseppe Morabito, del Pd, candidato del centrosinistra in corsa per la riconferma, che ha ottenuto il 26,6. Decisivo potrebbe rivelarsi il tesoretto del polo civico che al primo turno aveva raggranellato il 21,6% dei voti. Ma i "terzisti" reggini hanno deciso di dare libertà di voto. A San Giovanni in Fiore, dove i cittadini sono tornati alle urne a distanza di un anno per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri, di centrosinistra, a differenza del sindaco uscente Antonio Barile, di centrodestra, il primo cittadino defenestrato che ha raccolto il 48,9%, se la dovrà giocare con il candidato del centrosinistra Emilio Vaccai (36%). E' una sfida tra due esponenti di centro quella che, invece, si gioca a Taurianova con Domenico Romeo che ha ottenuto il 27,6% e Giuseppe Rigoli attestatosi al 23,4%. Lunedì nel pomeriggio il verdetto definitivo delle urne.