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    Principe (Pd) “Porto Gioa sia punto di rifermiemnto per traffico merci”

     

     

    Principe (Pd) “Porto Gioa sia punto di rifermiemnto per traffico merci”

    22 mag 11 "Il Porto di Gioia Tauro rischia di essere messo ai margini del sistema portuale italiano e mediterraneo. La crisi che da tempo lo attanaglia, infatti, si è ulteriormente aggravata con l'abbandono dello scalo da parte della compagnia Maersk line, che sta privilegiando, con le sue attività e con ingenti investimenti, i porti di Genova e Trieste. Questo stato di cose causerà certamente una diminuzione dei movimenti e potrebbe avere serie conseguenze sui livelli occupazionali". E' quanto afferma in una nota il capogruppo regionale del Partito Democratico, Sandro Principe. "Gioia Tauro - aggiunge - deve essere riconosciuta una buona volta per tutte, come punto di riferimento per l'Italia e per l'Europa continentale del traffico merci che attraversa il Mediterraneo, in modo particolare di quello proveniente dall'estremo oriente. Il Mar Mediterraneo, infatti, ha ritrovato non solo una sua centralità nei traffici commerciali marittimi, ma anche una centralità geopolitica a seguito della giusta ribellione delle comunità arabe dei Paesi che si affacciano sulla riva sud dello stesso Mediterraneo. In questo contesto il porto di Gioia Tauro, e quindi la Calabria, può rappresentare la porta dell'Europa per i Paesi dell'Estremo Oriente e per quelli del continente africano. Ovviamente, affinchè la nostra regione possa giocare fino in fondo questo importante ruolo, deve essere dotata di infrastrutture adeguate e moderne, a livello stradale e ferroviario". "Per la parte che ci riguarda - prosegue Principe - sosterremo con lealtà tutte le azioni che saranno intraprese in difesa del porto di Gioia Tauro, consapevoli che la Calabria non può assistere inerme al declino di uno dei suoi punti di eccellenza, che può rappresentare un pilastro per l'avvenire produttivo della nostra regione, a cui la Calabria non può rinunciare se vuole dare una speranza di occupazione ai suoi giovani. Abbiamo il dovere di chiederci, però, cosa intende fare il Governo Berlusconi-Bossi di Gioia Tauro nell'ambito del sistema portuale italiano. Quali e quante risorse saranno destinate dal Governo per la sua infrastrutturazione e quali provvedimenti fiscali si intende assumere per favorire la competitività delle imprese che operano nel porto e, quindi, il potenziamento dell'occupazione. In questo contesto si registra la debolezza istituzionale del Governo Scopelliti che ai tavoli romani non è in grado di rappresentare adeguatamente gli interessi dei calabresi, non avendo, peraltro, nel governo a trazione leghista esponenti di rilievo muniti di un' appropriata cultura economica meridionalista per esaltare il ruolo che, oggettivamente, Gioia Tauro potrebbe svolgere". "Tocca, dunque, al Partito Democratico, quale grande partito nazionale - conclude - che da più tempo ha assunto la questione meridionale come questione di carattere nazionale, di battersi per il rilancio di Gioia Tauro e per lo sviluppo della Calabria".

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