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    Corbelli “Donna rumena rischia di morire in cella”

     

     

    Corbelli “Donna rumena rischia di morire in cella”

    19 mag 11- “Rischia di morire in carcere la ragazza rumena, Alexandrina Natalina Lacatus, 24 anni, arrestata martedi’ 26 aprile dai carabinieri di Corigliano e rinchiusa nella casa circondariale di Castrovillari, in esecuzione di un mandato di cattura del suo Paese per omicidio colposo per la morte dei suoi tre figlioletti, avvenuta, il 28 dicembre 2008, in Romania, durante un incendio sviluppatosi per cause accidentali”. E’ la nuova, grave denuncia del leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, “Sono molto preoccupato per le condizioni di salute della giovane rumena. Temo fortemente e seriamente per la sua vita. La ragazza, gia’ sottoposta anche a visita psichiatrica, sta letteralmente impazzendo, soffrendo e morendo in carcere. Purtroppo su questo drammatico caso umano si continua a registrare un silenzio assordante e ignobile. Uno scandalo che indigna.. Tacciono e chiudono gli occhi i cosiddetti pseudogarantisti, i media, i parlamentari e i politici impegnati nella guerra tra bande per le elezioni amministrative. Solo il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha avuto la sensibilita’ di intervenire su questa vicenda, e’ andato in carcere ad incontrare Alexandrina”. Corbelli parla di “un drammatico caso umano, di una grande ingiustizia, di una tragedia immane, che non puo’ lasciare silenti e indifferenti” e chiede, “ancora una volta e prima che sia troppo tardi, un atto di giustizia giusta e umana, per una sfortunata ragazza gia’ cosi’ duramente colpita da un destino crudele per la morte dei suoi tre figli di tre, due e un anno. Non possiamo e non dobbiamo tacere di fronte a questo dramma umano. Bisogna aiutare questa donna, per evitarle la inaccettabile ingiustizia, la disumanita’ e sofferenza del carcere. Un Paese civile - prosegue - non puo’ restare immobile di fronte alla immane tragedia e alla grande ingiustizia di una povera donna che dopo avere subito la perdita dei suoi tre bambini, a causa di un incendio, viene adesso anche arrestata mentre si trova in Italia per lavorare e poter sopravvivere. Bisogna ascoltare e raccogliere il disperato grido di aiuto e di dolore di questa ragazza rumena, che sta impazzando, soffrendo e morendo in carcere. Una giustizia ingiusta continua ad accanirsi contro di lei. Bisogna rivedere il provvedimento della Giustizia romena, abnorme, profondamente ingiusto, disumano! Bisogna intervenire - cpnclude - e scarcerarla subito, prima che sia troppo tardi”.

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