Gigliotti (Pd) “Voto libero e città aperte” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Gigliotti (Pd) “Voto libero e città aperte”

13 mag 11 “Voto libero e città aperte. Questi gli obiettivo della nuova classe dirigente del PD calabrese”. Lo scrive in una nota Fernanda Gigliotti del Gruppo PD Calabria denominato 25 aprile. “Se è vero che la calabresità si è espansa, -aggiunge la Gigliotti- il risultato del voto di domenica e lunedì può rivelarci il futuro prossimo dell’Italia. Per noi calabresi, invece, il voto amministrativo è il termometro della nostra permanenza in un’Europa sempre più distante, con “un diritto di cittadinanza pieno” ovvero “con un permesso di soggiorno probabile”. Un governo ostaggio dei ricatti di Bossi e troppo distratto sul mal governo di una classe dirigente del centro sud, del resto, ci ha già da tempo retrocessi dalla posizione di “cittadini” in quella di “consumatori/spettatori” di centri commerciali e di soap opera. Con buona pace di una classe dirigente calabrese complice. Il voto di domenica e di lunedì, quindi, è verosimilmente un check up del nostro “stato di salute democratica”, una sorta di total body che ci dirà quanti anticorpi sono ancora attivi nel nostro popolo, quanta forza e capacità di reale riscatto rispetto ai populismi del nord e del sud, quanta voglia di emanciparci dall’ingiusto status di “perenni assistiti”, quanta libertà di voto, quanta capacità di essere protagonisti liberi di città libere e non “deleganti consapevoli e colpevoli” di sultanati, matriarcati, protettorati vari. Di certo in questa campagna elettorale alcune cose sono cambiate davvero, e molte cambieranno per l’effetto domino. Di sicuro nulla sarà più come prima, soprattutto nel centro sinistra e nel PD di Cosenza, Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone, anche se per ragioni diverse. E se a Crotone la saggezza dell’unità ritrovata ci potrà farà rivincere al primo turno è accaduto ed accade ancora che a Catanzaro e Reggio Calabria, per esempio, una nuova generazione di democratici entusiasti e caparbi, hanno rotto le liturgie della vecchia ed asfittica campagna elettorale avvezza ad antiche pratiche, sorprendendoci con la molteplicità dei modi con cui chiedere il voto, farsi conoscere, proporsi ai cittadini. La sorpresa si coglie gradita nelle facce sorridenti dei cittadini, nelle finestre e nei balconi aperti sulle piazze, nella disponibilità dei catanzaresi e reggini che si sono visti chiedere il voto dai candidati del PD per le vie della città, con programma alla mano e fronte al sole. Non è solo una generazionale svolta nella comunicazione, ma l’inizio di una rivoluzione culturale che può liberarci dal peso insopportabile del voto estorto e controllato, chiesto e promesso nel chiuso delle case, nelle sacrestie, sui posti di lavoro, in cambio di favori, privilegi, illegalità. E’ questo, al di la del risultato elettorale, è una grande conquista di civiltà e maturità democratica. Chi non ha praticato l’unità del centro sinistra, chi non ha segnato alcuna discontinuità, chi non ha introdotto alcuna innovazione nella comunicazione, chi non ha saputo o voluto combattere con nettezza il centro destra trasversale di Occhiuto, Traversa e Scopelliti, sui cui modelli di governo pubblico e privato saremo purtroppo chiamati a discutere, avrà la responsabilità esclusiva di un’occasione mancata perché, come sempre, nonostante si sarebbe potuto vincere alcuni hanno preferito perdere pur di esserci a tutti i costi.