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    P.Tripodi (Udc) chiede intervento capogruppo Regione

     

     

    P.Tripodi (Udc) chiede intervento capogruppo Regione

    11 mag 11 Nuovo intervento del consigliere regionale Pasquale Tripodi su quanto accaduto ieri a Crotone. "Stupisce che il capogruppo al Consiglio regionale Alfonso Dattolo - afferma Tripodi - non sia intervenuto in difesa dell'Udc Calabrese, ma soprattutto non abbia sentito l'esigenza di smentire quanto affermato da Berlusconi a Crotone. Mi sarei aspettato da parte di Dattolo, e pertanto lo esorto a farlo, un intervento in difesa dei leader politici del partito che rappresenta in seno alla massima istituzione calabrese, specialmente quando vengono lesi ideali e valori di un partito. Bisogna operare un distinguo tra i valori ispiratori e fondanti di un partito quale l'Udc e la linea programmatica". "Non vi è dubbio alcuno - prosegue Tripodi - che nella coalizione Pdl e Udc in Calabria oramai vi sia una evidente ed insanabile diversità di valori. La mancata condivisione di valori è la conseguenza delle affermazioni di Berlusconi nei confronti dei leader dell'Udc. La grave penalizzazione che sta subendo la Calabria da parte del Governo è inaccettabile. Le decisioni assunte a Roma non curano gli interessi delle regioni meridionali, basti pensare alle conseguenze negative del federalismo fiscale, né operano in modo tale da superare le vere criticità del nostro territorio e non danno risposte concrete e definitive alle esigenze e ai bisogni dei calabresi. Le leggi devono essere espressione della volontà generale, misura degli interessi di tutti e di ciascuno, ovvero degli interessi comuni già condivisi da tutti e non esito di negoziazione e nemmeno espressione di interessi personali". "Condivido appieno - prosegue - le dichiarazioni di Cesa e Casini a margine della manifestazione di Crotone. La loro presa di posizione è chiara e netta a dimostrazione ancora una volta quanto essa strida con il partito che Berlusconi rappresenta. Oramai risulta assai difficile, a mio avviso, riannodare le fila del dialogo, come invece sostiene in una nota Gasparri, poiché in tal caso sono troppe ed irrinunciabili le cose che dividono il Pdl dall'Udc da quelle che invece lo uniscono, a maggior ragione quando scendere a compromessi significa rinunciare ai propri principi e ai propri valori. Le contraddizioni attualmente in atto generano delle lacerazioni interne all'Udc che giovano unicamente al Pdl, vanificando la possibilità di imprimere quel processo di cambiamento utile alla nostra comunità. Inoltre, in un momento storico cruciale per il nostro riscatto e per la nostra emancipazione da un potere centrale che troppo spesso ci vuole sudditi e non protagonisti nella progettazione e nelle scelte che ci riguardano, si mette in serio pericolo l'opportunità per la nostra terra di riappropriarsi del fondamentale diritto di decidere e dunque di autodeterminarsi". "Non so - conclude Tripodi - quale significato dare al silenzio stampa dei vertici dell'Udc regionale, ma sono certo che i cittadini calabresi saranno in grado di giudicare da sé gli evidenti scollamenti dalla realtà nazionale di un partito che a livello regionale non pare abbia la volontà di tutelare ciò che esprime in termini di valori".

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