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    Castagna (Uil) “Calabria ultima in Europa, Scopelliti si svegli”

     

     

    Castagna (Uil) “Calabria ultima in Europa, Scopelliti si svegli”

    04 apr 11 “La Calabria ha bisogno di una classe dirigente coesa e fortemente impegnata in un processo di cambiamento reale. E’ necessario frenare un federalismo non solidale e puntare, decisamente, sui giovani per determinare un effettivo cambiamento. Al presidente Scopelliti l'invito ad interpretare, in modo adeguato, le aspettative dei calabresi e ad innestare una marcia in più nella realizzazione di una Calabria migliore”. E’ quanto afferma il segretario generale della Uil Calabria, Roberto Castagna. “La Calabria –afferma Castagna- continua ad avere il primato di ultima regione d'Europa. Questo le consente di continuare ad usufruire delle agevolazioni connesse alla politica di coesione comunitaria ma e' un vantaggio che deriva dalle nostre deficienze e dalla nostra incapacità di utilizzare bene le risorse che, oggi, ammontano a ben 7 miliardi di euro e che vedono una spesa solo del 13,8 %. Questo il commento del Segretario Generale della UIL Calabria, Roberto Castagna, che lancia un appello affinché si realizzi un forte impegno per costruire una grande risposta in termini di buona spesa dei fondi capace di ridurre il divario esistente con il resto del paese. Abbiamo bisogno di grandi risorse per poter realizzare grandi progetti e di grandi idee per poter far partire la Calabria e l'intero Mezzogiorno. La prima nostra ricchezza sono i giovani, ai quali abbiamo il dovere di offrire la possibilità di crearsi un futuro utilizzando strumenti di trasparenza nell'accesso al lavoro e di meritocrazia sul piano della selezione al lavoro. In secondo luogo, dobbiamo puntare a superare la precarietà accompagnando la flessibilità con forme di sostegno al reddito e il riconoscimento delle tutele assicurative e previdenziali. In tale direzione importante sara' la realizzazione della stabilizzazione del precariato calabrese e il nuovo Piano per il Lavoro. Un ruolo importante, comunque, spetta allo Stato che deve, sempre di più, appropriarsi del territorio garantendo maggiore sicurezza ed una amministrazione efficiente della giustizia. Poi basterebbe puntare su poche cose: lo sviluppo del Porto di Gioia Tauro, favorendo l'insediamento di industrie di conservazione, di prima trasformazione e di imballaggio dei prodotti che vengono quotidianamente scaricati nel porto. L'attivazione della Zona Franca e l'elevazione dell' Aeroporto di Lamezia a livello transcontinentale, con una elevata specializzazione nel settore del trasporto merci per assicurare ai prodotti agroalimentari, e di altro genere, di poter raggiungere qualsiasi destinazione in tempi molto rapidi. Un effettivo miglioramento della rete dei trasporti, con il completamento della SA/RC, l'autostrada ionica e l'ammodernamento del sistema ferroviario e portuale. Il recupero delle coste con la creazione di una società immobiliare mista capace di acquistare, bonificare e ricostruire punti di eccellenza turistica. La creazione di poli di eccellenza sanitaria capaci di dare risposte di alta qualità non solo alla nostra regione quanto anche a tutti i paesi riveriaschi del Mediterraneo. Quel Mediterraneo, oggi, attraversato da forti fermenti di democrazia che fanno ben sperare per il prossimo futuro in termini di libertà e di sviluppo. La creazione, infine, di un grande istituto di studi islamici per attrarre e contribuire a formare la classe dirigente dei paesi arabi vicini. Si potrebbe allungare l'elenco ma, per il Segretario della UIL calabrese, queste proposte, da sole, basterebbero, se attuate, a modificare profondamente le condizioni socio economiche della Calabria. Su questi argomenti, e su altri che sono patrimonio unitario del Sindacato calabrese, la UIL Calabria solleciterà il Governo della Regione e gli interlocutori pubblici e privati a fare la propria parte fino in fondo, consapevoli che la Calabria ha la possibilità di cambiare se la sua classe dirigente si impegnerà nel lavoro di costruzione di una nuova fase di sviluppo e di concreto rilancio economico e sociale, utilizzando la buona politica e la buona spesa.

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