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    Magaro' ricorda visita Wojtyla in Calabria

     

     

    Magaro' ricorda visita Wojtyla in Calabria

    01 mag 11 "Oggi a Roma milioni di uomini e donne hanno reso omaggio ad un uomo che ha conquistato il cuore di tutti. Anche il mio. Ero giovane e l'allora arcivescovo di Cosenza mons. Dino Trabalzini, mi volle, in qualità di rappresentante delle Acli cosentine, nel comitato per preparare la visita di Giovanni Paolo II a Cosenza nell'ottobre 1984". E' quanto afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale Salvatore Magarò. "Ho ancora negli occhi - prosegue Magarò - il tripudio e la gioia che in molti abbiamo manifestato per questa storica visita. E il papa polacco nella nostra terra ci disse parole di grande valore, ma fu autore anche di gesti di grande significato. Baciò il suolo calabrese, appena giunto a Lamezia in aereo, gesto che faceva soltanto quando si recava in terre straniere, ma volle anche incontrare i giovani cosentini che organizzarono una serenata 'con tanto di Calabrisella' davanti il piazzale del santuario di Paola. Tra gli incontri più significativi quelli con il mondo del lavoro a Crotone e con i detenuti del carcere di Reggio. Ma proprio nella città dello Stretto incoraggiò le migliaia di ragazzi calabresi a cui ricordò che 'Cristo non si e' fermato ad Ebolì un grande messaggio di speranza per la nostra Calabria". "Oggi - prosegue ancora Magarò - quell'uomo venuto da lontano lo sentiamo ancora così vicino, perché ci ha insegnato, in modo molto laico, che la via della Chiesa è l'uomo, e la via dell'uomo è aderire al messaggio del Vangelo. Papa Wojtyla, non dimenticheremo quelle giornate e non ti dimenticheremo. Il mondo dopo la tua elezione al soglio di Pietro non è più come prima ed anche ora dopo che il nuovo papa ti ha elevato agli onori degli altari non sarà più come prima. Tra settembre ed ottobre due avvenimenti renderanno più lieta la nostra azione: in settembre la beatificazione di suor Elena Aiello, la donna con le stimmate di Montalto che ha saputo, insieme alle sue figlie, curare i più indifesi e i più deboli, come gli orfani e i più poveri, e poi in ottobre la visita di papa Ratzinger. Sarà un periodo di profonda riflessione spirituale, ma anche di rinnovato impegno per chi ama la giustizia e la verità".

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