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    Ass. Trematerra "No ad allarmismi su gestione Psr"

     

     

    Ass. Trematerra “No ad allarmismi su gestione Psr”

    25 lug 11 L'Assessore regionale all'Agricoltura Michele Trematerra - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - invita a moderare i toni per non creare ingiustificati allarmismi, quando si toccano argomenti molto delicati, come la gestione di due importantissime misure del Psr Calabria, la "121" e la "123", la cui erogazione, come si ricorderà, è attesa sin dal 2008. L'attuale Amministrazione regionale, in virtù dei ritardi accumulati nella gestione precedente, com'é ben noto, ha gestito, in assoluta condivisione con le organizzazioni professionali tutte (Cia inclusa) e con i principali attori del sistema agricolo calabrese, le fasi che hanno portato, in tempi estremamente rapidi, all'emanazione dei nuovi bandi ed alle prime graduatorie provvisorie: la misura "123" è già pubblicata (il suo iter è durato poco più di cinque mesi), mentre la misura "121" è di prossima pubblicazione. "Il riferimento alla necessità di moderare i toni- ha detto l'Assessore Trematerra - prende spunto dalla recente nota diffusa dalla Cia di Reggio nella quale, però, fortunatamente, il tempo utilizzato è il 'condizionale'. Si impone, pertanto, una doverosa puntualizzazione in quanto le dichiarazioni rilasciate, se non adeguatamente riprese, potrebbero destare qualche preoccupazione non solo negli imprenditori agricoli del reggino, ma in tutta la Calabria, più in generale. Intanto va precisato che le graduatorie pubblicate sono 'provvisorie' e quindi, come tali, suscettibili di eventuali rettifiche che si dovessero rendere necessarie in presenza di possibili errori di valutazione. Le considerazioni che si fanno, pertanto, non possono che essere riferite alla loro interezza. Dalle analisi del caso, per venire al punto sollevato dalla Cia Reggio, emerge che le aziende agricole della provincia di Reggio ammesse a finanziamento, e qui non si sta più nel condizionale, sono ventisette a fronte delle trentacinque di Cosenza. A questo fa riscontro un importo finanziabile di circa quattordici milioni di euro per la provincia di Reggio ed un importo di ventitre milini di euro per quella di Cosenza. A questo punto non ci si può esimere dal puntualizzare che la provincia di Cosenza ha circa ventimila aziende agricole in più di Reggio, ed una Sau più che è doppia (229 mila ettari contro 109 mila). Per questo se disparità c'é, questa non può certamente essere addebitata ad una mancata o errata programmazione, ma, più semplicemente, ad una differente potenzialità economica e progettuale che, necessariamente, sfocia in un maggior numero di istanze ed in un maggior peso finanziario. Relativamente, invece, alla questione dell'indicatore n.1, sempre sollevata da Cia Reggio, é doveroso precisare che è stato chiaro, sin dall'inizio della stesura del bando, che la sua definizione sarebbe stata oggetto di successivo approfondimento e pubblicizzazione, comunque prima dell'apertura delle buste. Tant'é che il bando contiene specifica puntualizzazione al punto 1.3.3 delle Disposizioni Procedurali che "La specifica delle modalità di calcolo dei singoli punteggi, laddove già non puntualmente specificati nel bando o nelle disposizioni attuative, dovranno essere resi pubblici prima dell'avvio della fase di ammissibilità con apposito atto dell'Autorità di Gestione". Non si tratta, quindi, come asserisce la Cia reggina, di una "magica apparizione" avvenuta a ridosso della pubblicazione delle graduatorie, ma di una legittima e condivisa metodologia. Se poi il problema è che la metodologia attribuisce in maniera matematica i punteggi, sulla base di quanto dichiarato dalle aziende, non lasciando margini "interpretativi" al valutatore, allora il problema è diverso. Ma tutti ci hanno chiesto un bando oggettivo e, questo, lo è: esso può non piacere ma è un discorso diverso. In conclusione, appare a tutti abbastanza chiaro che il momento in cui ci si trova non può consentire ulteriori polemiche ed inevitabili ritardi. Si ritiene che l'Assessorato ed il Dipartimento 'Agricoltura' siano le sedi più opportune (e non un gazebo della bellissima Via Marina di Reggio Calabria) per affrontare, così come ad oggi è stato, anche criticamente, tutte le delicate fasi operative legate a queste due misure. Probabilmente si tratta dell'ultima occasione per poter consentire alle imprese agricole di utilizzare queste risorse finanziarie, ed altre che eventualmente si rendessero disponibili. Sta a tutti noi ed al senso di responsabilità che ci deve animare, a prescindere da sigle e colori politici, fare in modo che ciò avvenga".

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