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    Commissione errori sanità "In Calabria inefficenza e condizionamenti malavita"

     

     

    Commissione errori sanità “In Calabria inefficenza e condizionamenti malavita”

    14 lug 11 Condizionamenti malavitosi, prevalere di interessi particolaristici, assenza di un'amministrazione corretta della spesa. Sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano la sanità calabrese, stando a quando descritto nella Relazione sullo stato della sanità nella Regione Calabria, realizzata dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari e le cause dei disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando. La Commissione ha rilevato numerose criticità e, in generale, ha portato alla luce un quadro generale di "inefficiente organizzazione, per fronteggiare le emergenze sanitarie". A questo contribuisce "la presenza di numerosi presidi ospedalieri poco attrezzati (mancanti di sale operatorie o servizi di rianimazione) - si legge nella relazione - e un ricorso troppo frequente al trasferimento dei pazienti da una struttura sanitaria all'altra". Secondo quanto riportato dal documento, accade che il paziente già ospedalizzato venga ulteriormente trasportato in altri presidi con un pericoloso ritardo nel trattamento terapeutico più appropriato. In questo quadro, è difficile "distinguere con precisione le responsabilità delle Giunte regionali succedutesi dal 2000 al 2010. In questi anni - prosegue la relazione - si sono registrate situazioni deficitarie, la cui entità è difficile da quantificare, in quanto manca spesso la rintracciabilità delle spese". Dal rapporto emerge la richiesta che la sanità in Calabria operi "un cambiamento radicale della gestione della cosa pubblica, attraverso una maggiore responsabilizzazione degli amministratori locali".

    Poledri (Lega) "Situazione scandalosa". "La situazione della sanità in Calabria è a dir poco scandalosa. I costi sono altissimi, siamo di fronte a una realtà in cui è presente la connivenza mafiosa con una scarsa incidenza della Magistratura". Lo afferma Massimo Polledri, vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, commentando la Relazione sullo stato della sanità nella Regione Calabria, pubblicata oggi. "Il sistema che ha dominato la gestione della sanità porterà la Calabria a pagare gravissime conseguenze con costi che graveranno sull'intero Paese - ha aggiunto l'esponente della Lega Nord - costi che ancora oggi non sono stati determinati. Abbiamo discusso e improntato una relazione che evidenzia tutto questo". Una riforma in senso federale, legata al federalismo fiscale ha sottolineato Polledri, potrebbe "determinare un'inversione di tendenza, premiando i comportamenti virtuosi e penalizzando quegli amministratori che fanno debiti".

    Laganà "Situazione che rattrista". "Da componente della Commissione bicamerale non posso che esprimere soddisfazione per l'opera svolta in questi due anni e per il risultato di un lavoro di indagine che ha consentito di tracciare un quadro accurato, approfondito e attendibile delle condizioni in cui versa la sanità calabrese. Da cittadina, invece, sono molto rattristata della situazione attuale e preoccupata per l'avvenire. E' quanto ha affermato l'on. Maria Grazia Laganà Fortugno, che ha preso parte alla conferenza stampa con cui è stato presentato a Montecitorio il rapporto della Commissione parlamentare sulla sanità in Calabria. "Questo comparto, nella mia regione - aggiunge - continua a fare i conti con una realtà molto difficile, frutto di un lunghissimo periodo di inefficienze, di incuria, di malversazioni, di errori. Sul piano economico-finanziario il quadro è molto complesso, ma soprattutto molto grave. L'indebitamento della Regione è pesantissimo, come ben si sa, e occorrerà una cura da cavallo per attuare un piano di rientro che non può essere solo di 'lacrime e sangue' ma deve rispettare il diritto alla salute dei cittadini. E poi restano i troppi casi, ancorché da verificare, di errore sanitario, in gran parte imputabili alle disfunzioni di un sistema che fa acqua da tutte le parti". "Oggi - ha concluso Maria Grazia Laganà Fortugno - consegniamo all'Italia ma soprattutto alla Calabria una disamina precisa. Adesso a chi amministra la Regione spetta il compito di iniziare a dare le risposte che finora sono mancate".

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