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    Guccione (PD) "No a norma vergogna su riconversione a carbone"

     

     

    Guccione (PD) "No a norma vergogna su riconversione a carbone"

    12 lug 11 Prosegue la battaglia del Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione, per l'abolizione della "norma-vergogna" introdotta nell'ultimo Collegato alla Manovra Finanziaria del Governo che tenta di espropriare i cittadini calabresi e le istituzioni locali del diritto di poter decidere liberamente e autonomamente del destino dei propri territori e, per effetto della quale, le Centrali Enel di Rossano e di Saline Joniche, per le quali l'intera Calabria, i Comuni della zona jonica cosentina e reggina, le Province di Cosenza e Reggio Calabria e il Consiglio regionale nella sua unanimità hanno detto "no" alla riconversione a carbone, potrebbero ora essere riconvertite. Prendendo la parola in Consiglio regionale, l'on. Guccione si è rivolto al Presidente della Giunta regionale on. Giuseppe Scopelliti e al Presidente del Consiglio regionale, on. Francesco Talarico, per chiedere loro quali iniziative istituzionali intendono assumere in relazione all' articolo 35 del Collegato alla Manovra Economica del Governo Berlusconi attualmente in discussione al Senato, i cui commi 8 e 9 modificano l' articolo 5 bis del Decreto Legge n. 5 del 2009, convertito in Legge 33 del 2009, ed estendono le ipotesi di deroga nazionale e regionale previste in materia di riconversione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati ad olio combustibile, al fine di consentire la loro alimentazione a carbone o ad altro combustibile solido. L'on. Guccione, in particolare, ha chiesto a Scopelliti un intervento immediato presso il Presidente della Commissione nazionale Stato-Regioni e al Presidente Talarico di interpellare i Presidenti di Camera e Senato affinchè venga immediatamente abrogata questa norma che è chiaramente anticostituzionale, lede le prerogative della Regione e si prefigura come una vera e propria norma "ad aziendam". "Questo Governo amico delle lobbies e dei poteri forti e nemico della Calabria e dei calabresi –ha detto tra l'altro l'esponente del Pd nel corso del suo intervento- vuole fare rientrare dalla finestra quello che i cittadini e le istituzioni democratiche della nostra regione avevano buttato fuori dalla porta, mostrando di infischiarsene altamente della loro volontà più volte espressa e tentando, ancora una volta, di espropriarli del loro sacrosanto diritto di poter decidere liberamente e autonomamente del destino dei propri territori. Con questo provvedimento vergognoso si vuole, infatti, mettere in atto un vero e proprio colpo di mano che risponde ad una logica che vede nella nostra regione non una risorsa, ma un territorio in cui allocare impianti inquinanti, che non creano sviluppo e non sono utili alla nostra terra". "Indietro –ha concluso Guccione- non si torna! Continueremo a difendere con tutte le nostre forze e con ogni mezzo la vocazione turistica ed agroalimentare della Sibaritide e della Calabria e non ci sarà nessuna "norma-tranello" che potrà impedircelo. Mi auguro che alla nostra battaglia si uniscano anche i parlamentari di destra e di sinistra della nostra regione e si facciano immediatamente promotori di un emendamento unitario che abroghi definitivamente questa norma vergognosa che ci offende come uomini e come classe dirigente".

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