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    Slega Calabria “Pretendere chiarezza da armatori su Porto di Gioia”

     

     

    Slega Calabria “Pretendere chiarezza da armatori su Porto di Gioia”

    29 giu 11 "I segnali negativi per il porto di Gioia Tauro impongono chiarezza sulle strategie degli armatori Maersk, Msc e del Terminalista Mct. E' compito primario del Governo e del Presidente del Consiglio nonché della Giunta Regionale e del Presidente Scopelliti richiedere con forza tali chiarimenti". Lo sostengono, in una nota, il portavoce regionale di Slega la Calabria, Domenico Cersosimo, ed il coordinatore regionale, Nino Zumbo. "E' preoccupante - prosegue la nota - la paventata eventualità di trasferimento di parte dell'attività della Medcenter Container Terminal in atri porti concorrenziali a Gioia Tauro, nonostante la convezione cinquantennale delle banchine e che nel 2007 la stessa Mct avesse in programma l'aumento dei traffici di container fino a sei milioni di teus entro il 2011 e la Msc dell'Armatore Aponte si proponesse di raddoppiare il proprio volume di container portandolo da 2 a 4 milioni di Teus". "L'assenza di una politica nazionale sui porti - sostengono Cersosimo e Zumbo - in particolare di transhipment, sia dal punto di vista normativo, anche per ridurre i costi operativi, che dal punto di vista strategico infrastrutturale e di integrazione con le reti di grande comunicazione, aggrava pesantemente la situazione di crisi del porto di Gioia Tauro. Infatti l'abbandono di una politica nazionale da parte del Governo ha portato ai localismi con il potenziamento dei porti del Nord, di Genova Voltri in particolare dove hanno forti interessi la Maersk la Mct. E' evidente che il Governo Berlusconi è sbilanciato verso il Nord del Paese, dove si sta affermando il sistema di alta velocità-capacità delle ferrovie e un sistema portuale che marcherà sempre di più il divario con il Sud. Alle regioni del Sud si sottraggono i Fas per finanziare spese correnti del Nord, si sopprimono i treni merci e viaggiatori, si abbassa il livello di manutenzione della rete ferroviaria e non si prevedono opere infrastrutturali per l'alta velocità-capacità, mentre l'A3 è in strutturali condizioni di precarietà da più di un decennio". "A parere di Slega - concludono - i ritardi e il disimpegno dei due livelli istituzionali governativi più importanti (Governo nazionale e regionale) pongono un evidente problema di governance del sistema portuale di Gioia Tauro che deve interessare tutti i soggetti istituzionali competenti, dai Sindaci al Governo nazionale".

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