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    Mario Oliverio: Raccolte 50.000 firme contro legge "porcellum"

     

     

    Mario Oliverio: Raccolte 50.000 firme contro legge "porcellum"

    20 giu 11 "Cinquantamila firme dalla Calabria contro il 'porcellum'" E' l'appello che il Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha lanciato in una conferenza stampa tenuta assieme a rappresentanti dei movimenti e delle associazioni provinciali che nei prossimi giorni aderiranno, insieme ad altre numerose associazioni e movimenti presenti in tutta la provincia di Cosenza, al Comitato referendario contro l'attuale legge elettorale. "L'idea è quella - è scritto in un comunicato - di mettere in atto una mobilitazione trasversale, che nasce nella società civile, per mettere un freno ai danni prodotti dal Porcellum. Lo slogan che dovrebbe guidare l'intera campagna referendaria è 'Io firmo. Riprendiamoci il voto'". "Nei prossimi giorni - ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza - daremo vita a numerose iniziative su tutto il territorio regionale e provinciale per raggiungere in tre mesi il quorum previsto per l'ammissione del quesito referendario alla Corte di Cassazione che è di cinquecentomila firme valide. L'obiettivo è quello di modificare l'attuale 'legge-vergogna' che non consente ai cittadini di scegliere liberamente i propri rappresentanti in Parlamento, ma è anche quello di difendere e tutelare i risultati acquisiti attraverso gli ultimi referendum alla luce delle esperienze negative registrate in passato quando il risultato positivo acquisito attraverso la consultazione referendaria è stato totalmente vanificato". "Modificare l'attuale legge elettorale - ha aggiunto Oliverio - che è causa di un finto bipolarismo che riversa la frammentazione politica in ciascuno dei due schieramenti garantendo l'ingovernabilità del Paese costituisce, dunque, un fattore irrinunciabile per ripristinare pienamente il principio democratico e costituzionale della sovranità popolare. Essa, infatti, oltre a costituire un 'vulnus' rispetto ad un principio costituzionale, rappresenta una vera e propria alterazione della vita democratica ed un fattore di oggettivo condizionamento delle rappresentanze parlamentari. Ecco il motivo per cui i cittadini devono riappropriarsi pienamente del diritto di scegliere lo schieramento, il partito e i movimenti in cui si riconoscono, ma anche gli uomini e le donne di cui vogliono farsi rappresentare nel luogo più alto della partecipazione democratica che è il Parlamento". "Ci auguriamo - ha sostenuto Oliverio - che i partiti e le forze democratiche presenti in Parlamento assumano iniziative che vadano tutte in questa direzione, affinché si proceda immediatamente alle necessarie modifiche di una legge elettorale che ci ha consegnato un Parlamento di 'nominati'. Qualora non ci dovesse essere il tempo per apportare le necessarie modifiche, si potrebbe anche ritornare a quanto previsto dalla legge precedente in materia, attraverso il 'mattarellum'. L'iniziativa, che non vuole essere contro i partiti e contro la politica, ma di ausilio e di controllo ha anche la funzione di sollecitazione popolare, affinché il "paese legale" si metta in sintonia con il 'paese reale'. Il Parlamento, se vuole, può apportare autonomamente le modifiche necessarie. Diversamente sarà un nuovo referendum a consentire al popolo sovrano di riappropriarsi del sacrosanto diritto a scegliersi i propri rappresentanti".

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