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    Cgil “Serve azione unitaria di contrasto ale mafie a Vibo”

     

     

    Cgil “Serve azione unitaria di contrasto ale mafie a Vibo”

    13 giu 11 ''Il susseguirsi di attentati ed intimidazioni mafiose a Vibo richiede una reazione urgente e decisa di tutte le forze sane, delle rappresentanze economiche e dei sindacati che non solo devono esprimere pieno sostegno dell'azione della magistratura e delle forze dell'ordine, ma devono assumersi in prima persona le loro responsabilità nella lotta contro la criminalità organizzata". Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cgil di Vibo Valentia, Franco Garufi. "La 'ndrangheta che opera nel vibonese - sostiene Garufi - e' una delle più virulente e pericolose dell'intera Calabria per il radicamento nel territorio e per la presenza inquinante in diversi settori dell'economia. Ed è un'organizzazione che s'incista profondamente nelle aree opache dell'economia e della società. Per questo non bastano le affermazioni generiche di solidarietà, ma bisogna individuare, all'interno dei rispettivi campi di azione, ciò che ognuno dei soggetti sani della nostra società può e deve fare. Per il sindacato si tratta in primo luogo di intervenire con decisione nel contrasto al lavoro nero e sommerso, dove si perpetrano condizioni insostenibili di sfruttamento del lavoro dei cittadini italiani e degli immigrati e si concentrano i tentativi della criminalità organizzata di controllare il mercato del lavoro". "Il terzo campo d'intervento - sostiene ancora il segretario generale della Cgil di Vibo - riguarda il vasto e complesso settore degli appalti e subappalti di servizi nei quali, in molti casi, abbiamo da fare i conti con la presenza di imprese collegate o direttamente possedute dalle 'ndrine. Su questi tre terreni, sui quali la Cgil di Vibo s'impegnerà nelle prossime settimane, propongo a Cisl e Uil di realizzare una riunione delle segreterie provinciale per lanciare una campagna unitaria d'iniziativa e d'intervento sulla legalità e sulla sicurezza nel lavoro. Pur nelle difficili condizioni del rapporto unitario a livello nazionale, sono terreni su cui si è più volte realizzata un'azione comune. Mi ha negativamente impressionato lo scarso numero di denunce da parte degli imprenditori, a differenze di quanto avviene in altre parti del Mezzogiorno ed in altre province della stessa Calabria. Evidentemente, qui più che altrove, nonostante il ruolo positivo della Prefettura della Procura della Repubblica e delle forze dell'ordine, pesa la solitudine dell'imprenditore di fronte alla minaccia mafiosa e la paura di ritorsioni. Dobbiamo rompere la tenaglia della paura e dell'omertà, dando al tempo stesso la certezza che nessuno sarà lasciato solo"

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