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    Sindacati “Basta giocare su pelle precari, colpe Giunta regionale su Lsu/Lpu”

     

     

    Sindacati “Basta giocare su pelle precari, colpe Giunta regionale su oltre 5200 Lsu/Lpu”

    08 giu 11 Incertezza estrema sui processi di stabilizzazione, e forti ritardi sul pagamento dei sussidi e delle ore integrative ecco in sintesi il fardello che pesa sulle spalle dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, impegnati in oltre 400 fra comuni ed enti calabresi per garantire servizi essenziali che vanno dalla raccolta dei rifiuti solidi urbani, al servizio di scuolabus e di sorveglianza davanti alle scuole, di assistenza agli anziani, di affiancamento negli uffici comunali: anagrafe, tributi, uffici tecnici. Servizi pubblici che, per effetto dei tagli lineari messi in atto dal Governo, hanno già subito pesanti riduzioni che ricadono pesantemente tutte sulle spalle e sulle tasche dei cittadini calabresi, e che solo attraverso l’utilizzo di LSU e LPU continuano ad essere garantiti. Ma non è possibile pensare di continuare ad erogare servizi precari basati su lavoro precario, occorre un salto di qualità in termini di stabilità ed organizzazione del lavoro e dei servizi Dalle Regione non arrivano certo segnali rassicuranti, anzi il silenzio istituzionale assordante che sembra aver investito la questione degli oltre 5.200 LSU e LPU, denota oltre ad una ingiustificabile disattenzione della Giunta e del Presidente della Regione, anche un appiattimento sulle posizioni leghiste che tanto influenzano gli orientamenti del Governo nazionale in merito alla questione meridionale Ed intanto il pagamento dei sussidi e delle ore integrative, di LSU e LPU è fermo a marzo 2011, e fra i lavoratori cominciano a sorgere forti dubbi sulla reale copertura finanziaria di tutto il 2011. Sospetti confermati anche dal mancato pagamento dell’indennità di fuoriuscita per le centinaia di LSU e LPU che, stanchi di una ultra decennale attesa di stabilizzazione, hanno deciso di uscire volontariamente dal bacino, e che da ottobre del 2010 non ricevono più il sussidio e sono in attesa della liquidazione di quanto loro spettante. Non si hanno notizie sui decreti di pagamento che di questi tempi avrebbero già essere abbondantemente esecutivi, eppure il 14 dicembre 2010, a conclusione di una lunga fase di mobilitazione unitaria dei lavoratori e del Sindacato, fu proprio l’assessore Regionale al Bilancio Mancini, in un accordo firmato con NIDIL CGIL, FELSA CISL e UIL TEMP e con le relative Confederazioni, a rassicurare sulla copertura finanziaria per tutto il 2011. Cosa succede in Regione? Cosa blocca i pagamenti? Cosa impedisce alla Regione di Pubblicare il bando di stabilizzazione? L’impressione è che non ci sia affatto la volontà politica di affrontare seriamente e risolvere la problematica LSU e LPU, la mancata pubblicazione del bando di stabilizzazione 2011 ne è la drammatica testimonianza, basta pensare al fatto che negli anni scorsi nel mese di marzo il bando era già in essere. Per questi motivi NIDIL CGIL, FELSA CISL e UIL TEMP hanno richiesto un incontro urgente all’Assessore Regionale al Lavoro Stillitani, preannunciando in caso anche un’ eventuale auto convocazione con una delegazione di lavoratori, per i quali disagio e le difficoltà sono ormai insostenibili. Non sono emerse comunicazioni ufficiali da parte della Regione Calabria sull’incontro con i Ministri del lavoro, del bilancio e della funzione pubblica per ottenere le necessarie risorse e le relative deroghe alla normativa nazionale per completare il percorso di stabilizzazione degli LSU e LPU che da oltre 15 anni aspettano, sollecitato da CGIL CISL E UIL confederali e di categoria durante l’incontro con il Presidente Scopelliti a dicembre del 2010 a Reggio Calabria. O l’incontro non c’è mai stato e questo la dice lunga sulla affidabilità della Giunta Regionale e del suo Presidente e sul peso politico nei confronti del Governo nazionale, oppure l’incontro, magari informale, non è stato positivo ed è stato taciuto e questo sarebbe ancora più grave. La Calabria ed i suoi cittadini hanno bisogno di politiche e strategie di lungo respiro che diano speranze ai giovani ed un futuro ai precari, in una parola hanno bisogno di un governo regionale che sappia coniugare risorse nazionali e comunitarie a proposte politiche serie di rilancio dell’economia e dell’occupazione, e borse lavoro e voucher, non vanno certo nella direzione della buona occupazione, quella stabile e tutelata che va sempre più scomparendo in questa regione.

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