Guccione-Aiello-De Gaetano “Illegittime le nomine all'Arssa” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Guccione-Aiello-De Gaetano “Illegittime le nomine all'Arssa”

08 giu 11 "Dopo le denunce politiche registratesi nei giorni scorsi sulla nomina palesemente illegittima di tre dirigenti all'Arssa, giunge ora anche un'interrogazione al Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti sottoscritta dai Consiglieri regionali di opposizione Carlo Guccione (Pd), Ferdinando Aiello (Sel) e Antonino De Gaetano (Prc)". E' quanto scritto in una nota. "I tre firmatari - è scritto in una nota - ricordano che la nomina dei tre dirigenti è stata effettuata dal Commissario Liquidatore dell'Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura (Arssa) il 2 maggio scorso con deliberazioni n 88, 89 e 90 senza attivare le procedure pubbliche di selezione previste dalla legge e nonostante l'Arssa sia stata posta in gestione liquidatoria per effetto dell'ex articolo 5 della Legge Regionale n. 9 dell' 11 maggio 2007 che ne prevede la soppressione e, quindi, la conseguente chiusura di ogni sua attività". Guccione, Aiello e De Gaetano ricordano anche che la Giunta Regionale della Calabria ha già presentato "una Proposta di Legge - prosegue la nota - denominata 'Disposizioni in materia di forestazione, politiche della montagna e sviluppo dell'agricolturà che nelle prossime settimane sarà sottoposta all'esame della competente Commissione e, successivamente, del Consiglio Regionale della Calabria e che, tale proposta, prevede all'art.11 la nascita di una nuova azienda denominata 'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (Arsaac)'". Per questo motivo, i tre consiglieri regionali sottoscrittori dell'interrogazione chiedono di sapere "quali iniziative urgenti - conclude la nota - si intendono assumere, considerato che le nomine dirigenziali di cui trattasi sono state decise da un Commissario Liquidatore di un ente (Arssa) di cui, per effetto della succitata Legge Regionale, è stata soppressa e posta in liquidazione e che, pertanto, tale atto si configura come illegittimo, discrezionale e discriminatorio nei confronti di altri dipendenti dell'azienda in questione".