PD Calabria “Gravi disagi tra la popolazione per i ticket sanitari” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

PD Calabria “Gravi disagi tra la popolazione per i ticket sanitari”

12 gen 11 “L’azione di governo del Presidente Scopelliti dai primi atti compiuti si sta caratterizzando – sempre di più – con metodi che si dissociano con i proclami elettorali di cambiamento e di rinnovamento destando serie preoccupazioni per il futuro della nostra regione”. Così in una nota la segreteria regionale del PD della Calabria. “In ordine di tempo, per ultimo, -e’ scritto nella nota- registriamo una incapacità di gestione e di programmazione per quanto riguarda l’esenzione dei tikets sanitari che gravi disagi sta creando alle fasce più deboli, sia sul piano economico, sia sul piano del servizio. Da più giorni – in diverse città e in diversi paesi – le Forze dell’Ordine sono dovute intervenire per sedare tensioni che si sono registrate in diversi uffici amministrativi-sanitari per il rinnovo dell’esenzione tiket. Scopelliti, con un decreto commissariale, ha modificato il regolamento in materia di compartecipazione alla spesa sanitaria che prima era ancorata al principio ISEA e garantiva equità nella compartecipazione della spesa. Con questo decreto e con il nuovo Regolamento si attiva una procedura che cancella qualsiasi principio di equità all’interno delle famiglie e dell’utenza calabrese, mettendo a rischio per tanti bisognosi il diritto alla salute. Per il Partito Democratico calabrese, RIGORE ed EQUITA’, devono essere i principi cardini di una nuova politica sanitaria, capace di combattere tutti gli abusi ed i privilegi, senza mai smarrire il principio della tutela delle fasce più deboli della popolazione. Il Regolamento Scopelliti ignora questi principi e scarica, proprio sulle fasce più deboli, odiosi balzelli con tikets esosi e tributi al massimo della contribuzione. Il fatto, poi, di non avere assunto alcuna iniziativa preventiva al fine di evitare tensioni e smarrimento, soprattutto alle popolazioni meno abbienti, conferma un metodo di governo della sanità, ormai, affidato – soltanto – al “decreto”, senza concertazione e senza equità. La cosa è ancor più grave se la leghiamo con le ultime decisioni del Consiglio Regionale relativamente alla salvaguardia di un certo “ceto” politico superando l’incompatibilità tra gli incarichi istituzionali con il risultato che i politici possono assommarsi incarichi e prebende ed ai cittadini si chiedono rigore e sacrifici.