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    Scopelliti "Politica rompa meccanismi mafiosi"

     

     

    Scopelliti "Politica rompa meccanismi mafiosi"

    22 feb 11 "Mi auguro che oggi sia stato compreso sino in fondo il senso di questa seduta". Così ha esordito nel suo intervento il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, concludendo il dibattito consiliare sul tema della legalità. Scopelliti ha voluto ringraziare il presidente Talarico ed il presidente della Commissione regionale antimafia, Salvatore Magarò, "poiché questa convocazione resterà un punto fermo per un gruppo dirigente che vuole governare con un progetto che elimini persino il lessico mafioso dall'orizzonte della Calabria. Vogliamo misurarci sulle cose concrete - ha sottolineato Scopelliti - senza abbandonarci, come fanno alcuni parlamentari quotidianamente, in puri esercizi di protagonismo antimafioso. Le proposte di legge che sono oggi in discussione sono intimamente connesse - ha sottolineato il presidente della Giunta regionale - elementi di un unico mosaico che renda chiaro e possibile l'avvio di una coerente politica contro la mafia, di fatti palpabili, perché la ndrangheta non ha paura delle parole. Che la ndrangheta e la politica abbiano punti di contatto - ha detto Scopelliti - è questione che nessuno può negare. Oggi, però, siamo in una situazione diversa rispetto agli anni '90 quando politica e ndrangheta si ritrovavano magari allo stesso tavolo. Oggi, a mio parere, viviamo una situazione nuova, caratterizzata da una diversa qualita' dei gruppi dirigenti, da esperienze culturali che marcano siderali distanze dalla mentalità mafiosa. Semmai - ha evidenziato Scopelliti - il dato più preoccupante in questa nostra regione è legato alla presenza della così detta borghesia mafiosa, ovvero, una parte di politica malata, di un pezzo di imprenditorialità corrotta, di un pezzo di pubblica amministrazione disposta ad assecondarne i voleri. Ma non tutto è marcio. Anzi - ha detto Giuseppe Scopelliti - la parte sana prevale per qualità e quantità delle sue componenti. E la politica ha il dovere di rompere certi meccanismi, senza scelte che possano apparire ambigue, ma nitide ed improntate all'interesse generale". Un parte del suo intervento, il presidente Scopelliti lo ha riservato per chiarire e rilanciare la sua proposta di legge elettorale a liste bloccate. "E' stata una "provocazione" - ha detto il presidente della Giunta regionale - un tentativo di proporre una strada che liberi le istituzioni dal condizionamento delle preferenze controllate dalla mafia. Ritengo in tutta onestà che un percorso diverso rispetto all'attuale sia dunque necessario, attraverso un confronto anche duro, capace comunque di smuovere idee e proposte con l'obiettivo di sottrarre al marchio indelebile di mafiosità le istituzioni pubbliche. Io credo che le liste bloccate - ha continuato Scopelliti - possano meglio e più liberamente incrociare le scelte programmatiche dei partiti con i bisogni dei cittadini, migliorando così anche la selezione delle classi dirigenti. Da cui, una più efficace capacità della politica di sottrarsi alle pressioni quotidiane, guardando in maniera più determinata alle risposte da dare all'intera comunità regionale. Resto convinto - ha proseguito Giuseppe Scopelliti - che la mia "provocazione contenga una base di verità". Il presidente della Giunta regionale, inoltre, ha ricordato le recenti decisioni dell'esecutivo, "rivolte all'occupabilità di migliaia di giovani con la borsa lavoro, un buon deterrente per evitare di fare scelte criminali, favorendo così la vitalità di piccole e medie imprese. Portare avanti queste istanze - ha continuato Scopelliti - significa essere con i fatti distinti e distanti dalla ndrangheta. Noi - ha concluso il governatore - vogliamo perseguire il cambiamento ad ogni costo, lo faremo con le nostre idee e non ci sottrarremo al confronto di merito con chiunque voglia promuovere in Calabria una nuova stagione di progresso e di crescita civile".

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