PD, Movimento per le primarie: "Musi e' inadeguato" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

PD, Movimento per le primarie: "Musi e' inadeguato"

21 feb 11 "Ci si aspetta un atto di responsabilità dal Pd che né Musi, né i suoi 'nominati' possono gestire, dimostrandosi inadeguati al cospetto di un grande partito riformista che ha un peso decisivo per il ruolo che il centrosinistra dovrà svolgere". Lo sostiene, in una nota, il Movimento per le primarie facendo riferimento alla situazione del Pd a Catanzaro dopo la rinuncia alla candidatura a sindaco di Valerio Donato e Raffaele Salerno. "Non c'é due senza tre - aggiunge - ed è per questo che ci aspettiamo un altro nome che incarni una personalità di rilievo della città che salterà fuori inaspettatamente come il coniglio dal cilindro, per poi, giustamente, passare la mano. Noi non crediamo ai pettegolezzi che girano in città in merito ad attuali dirigenti del Pd che hanno votato, per contribuire ala sconfitta di Loiero, per alcuni candidati del centrodestra, ma i comportamenti di questi giorni ci inducono a pensare alla presenza di una strategia per portare il partito alla sconfitta. La sorpresa è che le altre forze politiche del centrosinistra stanno assistendo senza reagire ad un disastro annunciato e che il sindaco uscente, che è stato espressione di un'importante vittoria di tutto il Pd, non stia svolgendo il ruolo di super partes da lui stesso annunciato e da tutti auspicato". "'Dio salvi il Re'. Era questo lo slogan dei sudditi - prosegue il Movimento per le primarie - in presenza di qualche disagio del regnante. E 'lunga vita a Musi e Dio salvi Musi ed i suoi commissari' è il grido dei democratici calabresi di fronte alle figuracce ed al dilettantismo dei nuovi dirigenti. Siamo arrivati a marzo, alla fine della campagna elettorale, senza un progetto per lo sviluppo della città e senza una guida che avesse la possibilità di aprire un confronto serio con le forze politiche, le forze sociali e le associazioni della città capoluogo di regione. Il commissario Musi ed il club dei Trombati, così nominato in quanto per far parte del gruppo dirigente si deve essere stati bocciati dagli elettori almeno tre volte, sembrano gioire ogni giorno che un iscritto non rinnova la tessera o si allontana dal partito, sostenendo il principio del 'meno siamo e piu' contiamò. Per quanto ci riguarda non abbiamo contribuito a bruciare alcun candidato ma espresse posizioni politiche rispetto ad un metodo che mirava a dividere ed ad emarginare rinchiudendosi in un cerchio ristretto". "Se ci fossero stati organismi eletti democraticamente - conclude la nota - le dimissioni sarebbero state la giusta conseguenza dello sfacelo in atto".