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    Salerno "Valutare ricorso tar su delibere Asp Vibo"

     

     

    Salerno “Valutare ricorso tar su delibere Asp Vibo”

    22 ago 11 "Ritengo improrogabile l'adozione di efficaci provvedimenti mirati ad eliminare i gravi disagi che stanno affliggendo la sanità Vibonese e che sono stati causati da un processo riorganizzativo avviato senza tener conto delle specificità territoriali e delle necessità delle popolazioni e senza una visione complessiva della situazione capace di confrontare le esigenze della razionalizzazione con quelle della tutela della salute". Lo afferma in una nota il consigliere regionale Nazzareno Salerno sulla situazione della sanità nel vibonese. "Il comprensorio delle Serre - aggiunge - e l'area costiera che fa riferimento a Tropea non sono dotati in questo frangente temporale degli strumenti indispensabili per garantire i livelli essenziali di assistenza e ciò non deriva dall'applicazione del Piano di rientro, ma da azioni eccessivamente stringenti scaturite - oltre che dal consolidamento delle posizioni di quei dirigenti del passato che sono stati gli artefici dello sfascio del settore sanitario - da una conoscenza non approfondita del territorio e che sono frutto di un'impostazione teorica che non si adatta alla realtà ma solo ai principi matematici senza peraltro considerare i controeffetti di tagli indiscriminati. A confermare la discrepanza fra quanto disposto dai commissari dell'Asp di Vibo e le previsioni del decreto 18 vi sono numerosi esempi, fra cui il più lampante è quello rappresentato dal fatto che, ad oggi, non si è nelle condizioni di effettuare un ricovero in day hospital in Medicina all'ospedale di Serra San Bruno. Sempre in riferimento alla Medicina, appare un controsenso che sia a Serra sia a Tropea ci siano 5 medici per 20 posti letto, mentre a Vibo sono 7 i medici per 8 posti letto". "Ciò significa - prosegue Salerno - che un ospedale generale ed un ospedale di montagna devono fare i conti con delle evidenti carenze nonostante lo stesso dipartimento alla Tutela della Salute abbia più volte chiarito che si può procedere a delle assunzioni a tempo determinato. E' inoltre urgente dotare dell'equipaggio necessario la seconda ambulanza del 'San Bruno' , consentire la presenza di un numero sufficiente di chirurghi per garantire il day surgery per cinque giorni alla settimana, dei radiologi per permettere l'utilizzo di Tac di ultima generazione, di anestesisti in grado di dare il loro supporto al Pronto soccorso sulle 24 ore. Si tratta di provvedimenti che non sono in contrasto con il Piano di rientro e che, anzi, possono assicurare la sua corretta attuazione. Chi non lo riconosce commette un errore che arreca un danno non secondario a comunità svantaggiate che già subiscono le limitazioni determinate dall'isolamento geografico a cui contribuisce la carenza infrastrutturale e da un perdurante ritardo economico e sociale. Sarebbe ad ogni modo opportuno che la Regione, anche mediante il dipartimento Tutela della Salute, facesse definitivamente chiarezza su tutto ciò per sgombrare il campo da eventuali dubbi e per evitare potenziali strumentalizzazioni. Va poi detto che le comunità interessate non sono più disposte ad essere scippate di servizi indispensabili e sono pronte a far sentire il loro grido d'allarme dopo aver già esternato i loro disagi ai sindaci". "Invito questi ultimi - conclude - a valutare l'opportunità di impugnare le delibere della commissione straordinaria dell'Asp di Vibo n. 940/Cs e 941/Cs proponendo ricorso al Tar ed interessando il Ministero dell'Interno. Di certo, i cittadini vibonesi, gli operatori sanitari, i rappresentanti istituzionali si aspettavano una bonifica che consentisse di cancellare le infiltrazioni mafiose non il congelamento del sistema esistente e né tantomeno un disinvolto e distratto taglio dei servizi. Purtroppo, finora, la discontinuità - quella vera, quella che agevola il cambio di marcia - non c'é stata. Ora, quello che conta è invertire la rotta con decisione prima che gli scompensi generino conseguenze difficilmente riparabili".

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