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    Rossano, La replica sull’ex Ghiacciaia

     

     

    Rossano, La replica sull’ex Ghiacciaia

    30 set 10 Questa la risposta integrale all’interpellanza urgente, ai sensi dell’articolo 46 del regolamento comunale, presentata dal Consigliere Comunale Giuseppe Antoniotti sull’ex Ghiacciaia. Il Consigliere PDL Giuseppe Antoniotti ha proposto una interpellanza urgente il 9 settembre 2010 con cui chiede darsi conto dei motivi per cui non è funzionante la casa di riposo per anziani, a suo tempo collocata presso i locali comunali di via S. Nilo, comunemente individuati quali ex ghiacciaia. La risposta all’interpellanza è stata inserita nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 28 settembre, tuttavia la fuga dal Consiglio dei rappresentanti del centro destra dopo l’approvazione del rendiconto di gestione 2010 ha impedito che si procedesse alla formale risposta a quella interpellanza che, evidentemente, non interessava molto neppure allo stesso proponente. In realtà, dell’operazione “ex ghiacciaia - Paolo Rugiano”, può andar fiera l’amministrazione comunale di centro-destra, di cui faceva parte lo stesso interrogante. Dopo la decisione del 2002 (delibera di giunta n. 295 del 26.11.02, sindaco Longo- assessore Antoniotti), con cui l’immobile ex ghiacciaia, molto onerosamente ristrutturato, veniva destinato per l'allocazione di un “Albergo per Anziani” (decisione molto opinabile, in quanto, contemporaneamente, il Comune pagava consistenti canoni per locazioni, tra cui, edificio Caputo, anagrafe-lavori pubblici, appartamento Berlingeri, ufficio Urp-Contratti, ecc.), veniva indetta una gara tra cooperative sociali. Con verbale del 10.1.2003, la struttura veniva assegnata all'Associazione Temporanea di Imprese, composta dalla Solidale Cooperativa Sociale di Oriolo e dalla Cooperativa Sociale Futura Lavoro di Cassano, peraltro unica partecipante alla gara medesima. A distanza di oltre un anno, durante il cui trascorrere i locali restavano vuoti, il 26.1.2004 veniva redatto e siglato il “Contratto di appalto per l'affidamento in gestione per l'albergo per anziani” tra il Comune di Rossano ed il rappresentante dell'A.T.I suddetta, Paolo Rugiano. Tale pattuizione prevedeva, tra l'altro, la durata settennale del contratto con un canone di euro 25.000 annuali per il primo anno, 30.000 per il secondo e 40.000 per i successivi, Iva esclusa. In data 4.8.2004, in tutta calma, si procedeva alla materiale consegna dell’edificio ex ghiacciaia al predetto Paolo Rugiano, quale legale rappresentante della Solidale Coop. Sociale. Con missiva formale pervenuta al Comune il 16.8.2004, prot. 20745, il Rugiano denunciava la validità della consegna dell'immobile, poiché assumeva che gli impianti colà contenuti, erano privi di collaudo e di materiale consegna al gestore, conseguentemente assumendosi la consegna dei locali, solo ai fini della loro custodia da parte della cooperativa. Nella costanza del mancato avvio della attività della cooperativa e senza che la stessa avesse iniziato a pagare quanto convenuto in contratto, il 14.2.2005, prot. 3715, perveniva al Comune altra missiva con cui lo stesso Rugiano, denunciava ulteriormente: che il Comune non aveva predisposto e consegnato il certificato prevenzione incendi, indispensabile per l’attivazione della casa albergo, per i 48 posti convenuti; che lo stesso gestore era costretto a ripiegare per un’autorizzazione di non più di 24 posti letto; che, di conseguenza, riducendosi del 50% i posti letto, doveva ridursi in pari misura il canone da corrispondere; che l'ente gestore era disponibile ad avviare provvisoriamente la “casa albergo” con 24 posti letto e con riduzione del 50% del canone, previo formale provvedimento autorizzativo da parte dell’ente. L'attività dell'ex ghiacciaia non prendeva ancora avvio ed il Comune, per lungo tempo, non riscontrava la suddetta proposta. Frattanto, essendosi verificata all’interno dei locali dell'immobile una caduta di intonaci, attribuita a responsabilità della ditta esecutrice degli originari lavori di ristrutturazione, con determina n. 1154 del 28.6.2005, il Comune, si faceva carico di eseguire i lavori di ripristino per un importo di circa 15.000 euro, da attribuire, in rivalsa, all’impresa della ristrutturazione. Il 19.12.2005 (Giunta Longo- assessore Antoniotti), con determina dirigenziale n. 2148, richiamando le vicende già sopra descritte, si autorizzava l’avvio del servizio in questione a partire dall'1.1.2006, riducendo a 20 i posti letto ed il canone annuale, da 25.000 euro a 12.500. E’ superfluo rimarcare che il gestore ometteva ancora di avviare il servizio, nonostante che la determina dirigenziale predetta avesse accolto integralmente le richieste della cooperativa. Per di più la stessa cooperativa denunciava, ulteriormente, il distacco parziale delle piastrelle di rivestimento della cucina e dei bagni, con conseguente asserita impossibilità di utilizzazione della struttura. Ne conseguiva che con determinazione dirigenziale n. 542 del 14.4.2006, venivano affidati alla stessa Cooperativa Sociale Futura Lavoro, i lavori di ripristino in questione, con erogazione della somma di euro 3.812 + Iva, sempre con riserva di ripetizione a carico dell’impresa esecutrice dei lavori di ristrutturazione dell’ex ghiacciaia. Nella perdurante inattività della cooperativa rappresentata dal Rugiano, proprio al fine di favorire l’inizio della messa in attività della struttura, nella consapevolezza del vincolo settennale di durata del contratto, la G.M. di centro-sinistra con delibera n. 29 del 5.2.2007, accedeva ad un atto di transazione di proposta dirigenziale con cui, innanzitutto, si riconveniva e riconfermava la decorrenza del contratto dall’1.1.2004, si recepiva quanto già statuito e rinvenuto nella dirigenziale n. 2148 del 19.12.2005 a proposito dei posti letto che erano stati ridotti a 20 e del canone annuale che era stato ridotto a 12.500 euro, altresì convenendo che tale somma doveva essere versata a partire dall’1.1.2006, rimarcando ancora ed espressamente che il contratto in questione andava automaticamente a scadere dopo i 7 anni della sua durata, senza necessità di comunicare formalmente la volontà di rescissione, e che, ad un eventuale rinnovo del contratto si potesse accedere solo previa adozione di un formale provvedimento amministrativo. Poiché la Cooperativa affidataria del servizio, condotta dal già menzionato Rugiano, aveva provveduto al versamento del canone relativamente all’anno 2006, ma aveva omesso di corrispondere quelli del 2007 e del 2008, preso atto della infruttuosità della diffida dirigenziale ad adempiere del 4.2.2008 n. 3644 di prot., la Giunta municipale con delibera n. 171 del 26.6.2008, dava incarico all’ufficio legale comunale di intimare all’ente gestore sfratto per morosità. Sempre perdurando la non attivazione del servizio che improvvidamente non era stata espressamente apposta quale causa di inadempienza e, quindi, di risoluzione del contratto, la Solidale Futura Lavoro, contrariamente a quanto riferito nell’interpellanza, provvedeva al pagamento dei canoni sia dell'anno 2007 che del 2008, in tal modo sanando la morosità contestata e successivamente corrispondeva il canone del 2009, risultando ad oggi non corrisposto, il canone relativo all'anno in corso. Vogliamo ancora precisare che, nonostante la sovrabbondanza dell’atto, a scanso di equivoci e ad ogni buon fine, per richiamare il Rugiano a quanto convenuto e sottoscritto, il 7.9.2010, nell’approssimarsi della scadenza contrattuale settennale fissata al 31.12.2010, prima ancora che fosse formulata l’inopportuna interpellanza del 9.9.2010 apparsa con immeritato rilievo sulla stampa cittadina del 12.9.2010, il Dirigente degli Affari Generali, diffidava l’ente gestore al rilascio dell’immobile per la data di scadenza contrattuale ed e riconsegnarlo al Comune proprietario, con tutte le dotazioni esistenti al suo interno. In conclusione, tranquillizziamo l’interpellante in merito alla volontà che la struttura rientri prossimamente nella disponibilità del Comune, sottolineando che, a fronte dell’improvvido procedere delle giunte di centro-destra che hanno sempre assecondato i desiderata del Rugiano, questa amministrazione ha inteso tutelare, sempre e comunque, l’interesse dell’Ente e, quindi, della collettività, avendo quale obiettivo concreto, quello di porre fine allo sconcio costituito dalla inutilizzazione di una struttura rimessa a nuovo mercé la contrazione di un gravoso mutuo a carico del Comune, ritornando quanto prima possibile nel possesso dell’immobile per una effettiva destinazione di utilità collettiva.

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