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    Guccione “Scopelliti Commissario Ambiente occasione per inversione tendenza”

     

     

    Guccione (PD) “Scopelliti Commissario Ambiente occasione per inversione di tendenza”

    30 set 10 “La nomina di Scopelliti a Commissario per l’Emergenza Ambientale chiude la cosiddetta “stagione dei prefetti” e può essere un’occasione positiva per invertire una tendenza negativa e far uscire definitivamente la Calabria da un’emergenza ambientale perenne, attraverso il superamento definitivo dello stesso Commissariamento”. E’ quanto ha affermato il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione, al termine della riunione della quarta commissione consiliare “Assetto, utilizzazione del territorio e salvaguardia dell’Ambiente”, presieduta dal consigliere Alfonso Dattolo (Udc) che oggi ha concluso i propri lavori con le audizioni dell’Assessore all’Ambiente, Francesco Pugliano e del dirigente del Dipartimento, ing. Bruno Gualtieri. “In questi anni -ha aggiunto Guccione- abbiamo assistito ad un lento ma progressivo smantellamento dell’Autorità di Bacino regionale, attraverso il trasferimento del personale destinato ad essa ad altri uffici. Tale trasferimento ha comportato la sospensione del servizio di sorveglianza idraulica finalizzata alla prevenzione del rischio esondazioni e al monitoraggio dei livelli di rischio idraulico. La perdita di centralità tecnico-scientifica dell’Autorità di Bacino regionale ha prodotto, di conseguenza, l’inesorabile smantellamento dei livelli di integrazione interistituzionale (comuni, province, corsorzi, ferrovie, Anas, ecc.) attraverso cui si doveva predisporre l’ottimizzazione delle risorse e degli interventi per la difesa del suolo (alluvioni, frane, erosione boschiva, ecc.). Ma l’aspetto ancor più allarmante è che, da almeno cinque anni a questa parte, tutto ciò ha causato il mancato aggiornamento del PAI (Piano Assetto Idrogeologico), con conseguenze drammatiche per una regione a rischio come la nostra”. “Per la difesa di un territorio fragile come il nostro –ha proseguito il Consigliere regionale del Pd- non basta coinvolgere solo le università calabresi ed il CNR, ma bisogna ridare centralità all’Autorità di Bacino istituita nel 1999, così come si è fatto in tutte le altre regioni d’Italia. Il Piano Generale per la difesa del suolo in Calabria non ha le risorse sufficienti per programmare ed affrontare gli interventi di consolidamento e messa in sicurezza delle nostre aree a rischio perché i fondi FAS, su cui si basa il loro finanziamento, sono serviti a finanziare le opere del nord. C’è bisogno, pertanto, che la Giunta regionale apra immediatamente un tavolo con il Governo nazionale, al fine di reperire le risorse nazionali e regionali per predisporre da una parte tutti gli interventi utili a fronteggiare l’emergenza idrogeologica e dall’altra per pianificare una serie di interventi strutturali di assetto e consolidamento idrogeologico, evitando assolutamente i cosiddetti “interventi a pioggia”. La programmazione delle risorse e degli interventi non può essere più fatta sulla base della popolazione residente o dell’estensione geografica delle regioni, ma in base ai dati e alle aree maggiormente a rischio scientificamente individuate dal Piano”. “Quello dell’assetto idrogeologico della nostra regione – ha proseguito Guccione- è un problema drammatico che, se non affrontato adeguatamente, rischia di provocare l’isolamento di intere comunità e impedisce qualsiasi cenno di programmazione dello sviluppo economico dei territori. Basti pensare che solo in provincia di Cosenza i danni di pertinenza dell’Amministrazione Provinciale subiti da strade, infrastrutture e centri abitati ammontano ad oltre 162 milioni di euro solo per interventi indifferibili ed urgenti per la messa in sicurezza delle aree più a rischio a seguito della calamità dell’inverno 2008-2009 e oltre 227 milioni di euro per i danni registrati nell’inverno 2009-2010, a cui si devono aggiungere altri 434 milioni di euro per interventi individuati e segnalati dai comuni”. “Questi dati –ha concluso Guccione- testimoniano la drammaticità e l’estrema precarietà in cui versa il territorio calabrese, a cui bisogna rispondere con urgenza e tempestività, attuando scelte politiche chiare che mettano al centro dell’azione del Governo regionale l’ambiente ed una moderna programmazione a tutela del territorio e del suo assetto idrogeologico”.

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