Nicolo’ “Non chiusura ma riconversione presidi ospedalieri” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Nicolo’ “Non chiusura ma riconversione presidi ospedalieri”

29 set 10 “Chiusura degli ospedali inutili, eliminazione dei presidi-duplicato, riqualificazione complessiva della sanità calabrese, sono i passaggi strategici del Piano per la salute previsto nel progetto del Presidente Scopelliti”. E’ quanto afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò (PdL) che sottolinea come “il Governatore della Calabria non stia programmando la chiusura tout court dei presidi sanitari, quanto piuttosto, una riconversione delle strutture che garantisca i servizi essenziali e di emergenza in tutte le aree della regione, ridimensionando i posti letto in esubero e l’assurda logica degli ospedali ‘sotto casa’ che genera solo sprechi ed inefficienze”. Sottolinea Nicolò: “Insieme agli altri esponenti del PdL in Calabria, ho fortemente sostenuto, fin dai tempi dell’opposizione, l’esigenza del mantenimento all’ospedale di Oppido dei servizi di 118, dell’elisoccorso e di tutti le altre prestazioni sanitarie, che alla luce dell’ubicazione della struttura, sono imprescindibili per la piena tutela del diritto alla salute degli abitanti della Piana e dei comuni montani. La morfologia della Calabria, infatti, con la presenza di piccoli comuni disseminati sul territorio e le cui strade di accesso, non sono sempre agevoli, richiede ad ogni costo, il mantenimento dei servizi essenziali”. “Questa è una testimonianza della serietà e del coraggio di una coalizione coerente che, stando ai fatti e non alle parole - prosegue Nicolò - ha tenuto fede agli impegni assunti in campagna elettorale ed è stata capace di interloquire con i territori e le relative rappresentanze amministrative. Ne è tangibile dimostrazione, l’atteggiamento dei sindaci e degli amministratori della Piana che hanno valutato in modo concreto la proposta del Presidente Scopelliti. Una proposta - conclude il Vicepresidente - che non punta al depotenziamento del presidio ma alla valorizzazione delle prestazioni fondamentali”.