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    Pirillo (PD): "Sulla riforma Gelmini intervenga la UE"

     

     

    Pirillo (PD): "Sulla riforma Gelmini intervenga la UE"

    22 set 10 La “Riforma Gelmini” rappresenta una crescente minaccia al diritto all’istruzione e alla formazione professionale ed umana degli studenti italiani soprattutto del Mezzogiorno. Questa la motivazione alla base dell’interrogazione scritta che l’europarlamentare del gruppo S&D-PD nonché membro delle Commissioni Ambiente ed Industria al Parlamento Europeo, Mario Pirillo, ha rivolto alla Commissione Europea per intervenire sulla riforma del sistema scolastico italiano introdotta dal Governo Berlusconi. Per Pirillo questa riforma “ha determinato la perdita di migliaia di posti di lavoro e sta provocando notevoli disagi per alunni e studenti soprattutto nelle aree meridionali dell’Italia dove maggiormente, per effetto proprio di questa riforma, questi tagli ricadono”. Inoltre denuncia ancora l’europarlamentare “la riforma introdotta dal Governo Italiano prevede la soppressione di istituti scolastici attraverso un processo di accorpamento degli stessi che si traduce nella chiusura di strutture soprattutto in aree svantaggiate dell’Italia come le zone rurali ed interne scarsamente popolate e con gravi problemi di infrastrutture di trasporto”. Per questo secondo l’esponente europeo del Partito Democratico “la riforma di fatto sta riducendo la possibilità di un più agevole accesso ai processi di istruzione e di formazione dei cittadini italiani” in un contesto che presenta soprattutto al Sud Italia “tassi di disoccupazione superiori alla media europea” ed in un Paese come l’Italia che ha “una media di alta formazione scolastica inferiore agli altri Paesi europei”. Nell’interrogazione Pirillo evidenzia che “nel marzo 2000, il Consiglio europeo di Lisbona ha stabilito un obiettivo strategico forte: l'Unione europea deve, entro il 2010 «divenire l'economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica durevole accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell'occupazione e da una maggiore coesione sociale”. “Proprio a seguito di ciò – sottolinea ancora l’esponente del Partito Democratico - nel marzo 2001, il Consiglio europeo ha approvato tre obiettivi strategici (e tredici obiettivi concreti associati) da raggiungere all'orizzonte del 2010: i sistemi d'istruzione e di formazione dovranno coniugare qualità, accesso e apertura sul mondo”. Da qui la richiesta di intervento alla Commissione europea. In particolare Pirillo chiede di comprendere “se la riduzione del personale docente e la soppressione in corso in Italia di diverse scuole e Istituti scolastici sia contraria agli obiettivi strategici previsti nella Strategia di Lisbona”. Ma non solo. “Non ritiene la Commissione – scrive l’europarlamentare nella sua interrogazione - che il diritto all’istruzione e conseguentemente quello all’innalzamento della formazione personale di ogni individuo sia un elemento fondamentale della democrazia, che l'Unione europea e le sue istituzioni devono tutelare”. Proprio per questo infine Pirillo invita la Commissione europea ad intervenire per sanare quella che definisce una “grave emergenza” per l’intero Paese.

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