Censore (Pd) "Eccessivo nervosismo di Sarra e Fedele" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Censore (Pd) "Eccessivo nervosismo di Sarra e Fedele"

20 set 10 "I consiglieri regionali Sarra e Fedele sono nervosi, eccessivamente nervosi. Basta un nulla per farli andare su tutte le furie". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore. "Probabilmente - prosegue Censore - l'ultima vicenda delle nomine che, secondo quanto hanno raccontato tutti gli organi di informazione nei giorni scorsi ha provocato non poche polemiche all'interno di un centrodestra arraffone e pigliatutto, totalmente irrispettoso delle prerogative della minoranza, ha lasciato in essi un solco profondo. Tant'é che, è bastata la richiesta legittima, garbata e civile del collega Guccione al Governatore Scopelliti di aprire una fase di grande concertazione e confronto a tutti i livelli sul Piano di Rientro sanitario al fine di evitare strumentalizzazioni e contrapposizioni inutili su una proposta assolutamente sconosciuta ai più e che sta suscitando non poche preoccupazioni nelle popolazioni interessate, per suscitare in Sarra e Fedele un livore che trasuda nervosismo e intolleranza". "A nessuno - aggiunge l'esponente del Pd - è consentito pretendere di imporre scelte e decisioni calandole dall'alto, senza operare nessun coinvolgimento attivo di sindaci, presidenti di Provincia, forze sociali e cittadini. Le popolazioni devono conoscere le proposte e valutare fino in fondo se il loro sacrosanto diritto alla salute è tutelato con l'applicazione di criteri e parametri oggettivi, uguali a Reggio come a Cosenza o a Vibo. Evitare il confronto, portando avanti quasi una sorta di trattativa privata con questo o con quel sindaco, è segno di grande confusione e debolezza. A meno che - conclude Censore, dopo aver ribadito e condiviso la richiesta di Guccione che il Piano di Rientro sia al più presto illustrato in Consiglio regionale - non si voglia passare a tutti i costi 'per quelli che volevano fare e non hanno potuto fare' e alzare intorno al Piano una sorta di cortina fumogena, assumendo atteggiamenti dispotici ed antidemocratici, indossando stivali ed elmetto per aizzare le popolazioni a scendere in piazza e protestare e creare così un clima di scontro e contrapposizione che non serve alla Calabria e ai calabresi"