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    Gigliotti (PD) a sostegno del Commissario Musi

     

     

    Gigliotti (PD) a sostegno del Commissario Musi

    20 set 10 Lettera di sostegno al Commissario regionale del PD, Musi, della Consigliera nazionale del PD, Fernanda Gigliotti. “Caro Commissario Musi, C’eravamo imposti, per rispetto del tuo lavoro, di non ricorrere alla stampa per parlare dei fatti interni del PD. Ma è difficile credere ancora nel PD se giorno dopo giorno alcuni dei maggiori responsabili della sconfitta del 28 marzo, attentano impunemente al tuo faticosissimo lavoro di riordino e di nostro accreditamento nel quadro politico regionale”. Ci riferiamo alle sortite di un anonimo gruppo “democratici e socialisti nel PD” che continua a irridere al commissariamento, a quelle dell’On.le Amato che fa finta di avere vinto le elezioni (e lui effettivamente le ha vinte), alle dichiarazioni dei segretari provinciali di Catanzaro e Reggio Calabria che non conoscono rossore e continuano a indire riunioni, fare dichiarazioni, imporre anche il silenzio a compagni e compagne, senza un minimo di autocritica sul loro decisivo ruolo nella composizione delle liste regionali e, quindi, nella sconfitta. Tutto questo quando la logica, il senso di responsabilità della politica e il rispetto della tua persona, imporrebbero che gli stessi si fossero dimessi da tempo, o quanto meno si coordinassero con te anche nel respiro, in attesa del loro commissariamento, che oggi non è più rinviabile. Di contro c’è un Partito Democratico in Calabria che non è interessato a partecipare alle risse e che vorrebbe lavorare per l’idea di un partito plurale, inclusivo e libero da caporioni. Un partito che rispetta le regole che si è dato e che intende ripartire per formare una squadra di persone che possono “dare” un contribuito sostanziale, fatto di esperienze politiche, personali e professionali, maturate nel mondo dell’associazionismo laico e cattolico, nelle professioni, nelle imprese. Siamo perfettamente consapevoli che non è stato facile aver ripristinato e avere preteso il rispetto delle regole statutarie nel PD calabrese, da sempre ostaggio di faide e in gran parte infeudato da gruppi di potere politico clientelare. Ma occorre con più forza ribadire, anche ai vertici romani, che siamo solo all’inizio della battaglia e che urgono “provvedimenti netti” ed “iniziative politiche forti” per sgombrare il campo da facili strumentalizzazioni e da letture difensive. E se esiste un caso Autonomia e Diritti in consiglio regionale, esistono anche le liste dei presidenti nei vari consigli provinciali, così come anche esistono evidenti situazioni di incompatibilità. L’On.le Amato, per esempio, oltre ad essere Consigliere Regionale e Vice Presidente del Consiglio Regionale è, altresì, consigliere provinciale di minoranza nella provincia di Catanzaro. Nella sua struttura, inoltre, figura il Capogruppo Pd alla Provincia di Catanzaro Enzo Bruno che, casualmente, è anche Presidente di Comunità Montana. Cosa vogliamo fare? Lo Statuto si impone anche nei loro confronti e anche da loro occorre pretenderne il rispetto! Ecco perché abbiamo deciso di intervenire nuovamente nel dibattito interno al PD, perché il nostro obiettivo rimane quello di rimuovere ogni forma di microfeudalizzazione del partito che ancora esiste e che consente a molti di sopravvivere nel sottogoverno regionale e, magari, anche nel nuovo governo regionale. Riteniamo, quindi, che il tuo lavoro debba evolversi rapidamente e incrociare la forte spinta e la nuova energia che si sta muovendo in tutta la Calabria, soprattutto in quei “Circoli del PD” che esistono ed operano sul territorio e che storicamente sono sempre stati dei punti di riferimento per intere generazioni della sinistra calabrese. Pensiamo anche che ti occorra una squadra di volontari che accompagni il tuo lavoro rigoroso e super partes e ti protegga dalle paludi sabbiose e mobili del PD calabrese e dalle trappole tese dal fuoco amico. Del resto in Calabria le città di Reggio, Cosenza, Castrovillari, Corigliano, Rossano, Catanzaro, Soverato, Lamezia, vivono una drammatica emergenza politica, con un PD quasi ovunque privo di guida, paralizzato e incapace di costruire uno “straccio” di strategia, perché i suoi gruppi dirigenti sono figli diretti di quel “Loierismo” che ha intossicato, soffocandolo, il PD. E proprio in queste città le forze del centro sinistra e il mondo delle associazioni, reclamano il nostro contributo, quello che nasce dall’esperienza e dal patrimonio ideale di un partito democratico europeo quale può essere anche quello calabrese, per una nuova stagione di serietà nella proposta politica, alternativa al “berlusconismo di destra e di sinistra” e libera dai condizionamenti, dalla cultura di mafiosità, dall’autoreferenzialità, dai tatticismi e dalle ipoteche di quanti in Calabria hanno usato il Partito Democratico solo per perpetuare se stessi, le proprie rendite di posizione, la propria sopravvivenza economica, la propria visibilità sociale.

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