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    Caputo “Ospedali riuniti per Corigliano e Rossano riduce costi e da pari dignita’”

     

     

    Caputo (Pdl) “Ospedali riuniti per Corigliano e Rossano riduce costi e da pari dignita’”

    18 set 10 «La condanna unanime e trasversale, giunta non soltanto dal mondo della politica e delle istituzioni, rispetto alla grave contestazione ed agli insulti rivolti al Presidente Scopelliti dei quali, ieri pomeriggio a Cosenza, si sono resi protagonisti – così come hanno riportato le agenzie – anche taluni rappresentanti istituzionali, sia del Comune di Cariati che della Provincia di Cosenza, rappresenta la risposta più eloquente dell’esigenza diffusa di cambiamento, avvertita dalla stragrande maggioranza dei calabresi; esigenza di rinnovamento radicale, soprattutto per ridare dignità ad una sanità fino ad oggi mortificata, purtroppo – come è noto – non soltanto dalla politica. Hanno fatto bene, a tal proposito, i senatori del PDL Gentile, Caligiuri, Bevilacqua, Speziali E Valentino, a chiedere, con un'interrogazione urgente al Ministro Maroni, chi abbia sobillato il gruppo di 50-60 contestatori di Cariati che ieri, in maniera insulsa, ha organizzato una gazzarra vergognosa davanti all'Ospedale di Cosenza, chiamando “mafioso” – come dimostrano taluni video – il Governatore della Calabria. E tuttavia, questi che sono e restano degli squalificati e fomentati attentati alla serenità ed alla serietà del processo riformatore avviato dal Presidente Scopelliti, restano del tutto inefficaci. Sia ad arrestare l’onda d’urto messa in moto dalla nuova Giunta contro sprechi, incrostazioni e postazioni di potere personale per ridurre i costi e migliorare l’offerta sanitaria. Sia a distogliere l’attenzione dalle proposte serie che sono state avanzate ed accolte perché coerenti con l’impostazione metodologica preferita per l’attuazione di un Piano di Rientro che – non ci stancheremo mai di ricordarlo – è stato pensato e strutturato dal centro sinistra, ma che l’ex Presidente Loiero non ha mai avuto il coraggio di applicare. Tra le proposte accolte, sul tavolo del confronto, vi è oggi anche quella, condivisa non solo dal Presidente Scopelliti ma – come è stato riportato nei giorni scorsi – anche dalle Amministrazioni Comunali di Rossano e di Corigliano, degli “Ospedali Riuniti”. La missione, sulla quale mi sono soffermato in altre occasioni, è quella di unificare le attuali e storiche realtà ospedaliere, sia in termini di direzione sanitaria che di reparti, in un quadro tuttavia di miglioramento complessivo dell’offerta sanitaria, ivi compresi i posti letto disponibili, a servizio, ovviamente, non solo delle due principali Città della Sibaritide, ma di tutta il vasto bacino d’utenza ionico, crotonese e cosentino. E’ una proposta di riduzione dei costi, di eliminazione dei doppioni e che parte dalla considerazione, su pari ordine e con pari dignità, delle due città di Corigliano e di Rossano. Il nuovo soggetto ospedaliero, infatti, non potrà non scaturire da una analisi delle due realtà e dai servizi oggi esistenti per un loro riequilibrio, nell’ottica del Piano di Rientro. Un riequilibrio che valorizzi l’apporto equo e pari ordinato delle due Città che, proprio in questo delicato momento per la sanità calabrese, hanno deciso di contribuire in maniera ancora più convinta e lungo la via, ormai tracciata, dell’area urbana o, come preferisco immaginare, della conurbazione. In questa visione, che non è e non può essere soltanto quella di Rossano e di Corigliano ma che, proprio dall’area urbana è stata pensata e proposta come una delle soluzioni territoriali più fattibili, stando così le cose, per migliorare, l’attuale offerta sanitaria per una zona necessariamente più vasta e che va da Trebisacce a Cariati, conserva tutta la sua concretezza il progetto, confermato a più riprese dallo stesso Presidente Scopelliti, di realizzazione, nella Sibaritide, di uno dei 4 grandi ospedali regionali. Per queste ragioni, rifuggendo da polemiche sterili ed inutili perché fondate soltanto sull’ostinazione demagogica ad equivocare il concetto stesso di “Ospedale, che non può più coincidere con una struttura aperta dalla quale passare e perdere tempo per poi andare comunque a curarsi in altre regioni d’Italia, l’impegno di tutti i concittadini del territorio, necessariamente trasversale anche all’appartenenza politica e partitica, deve e dovrà essere proteso, a partire dal quotidiano, verso un nuovo modo di intendere la sanità pubblica, così come la scuola, fino ad oggi intese – per usare le parole di Loiero – come la Fiat a Torino, e cioè soltanto come bacino di occupazione e non invece come luoghi, rispettivamente, di tutela della salute e di educazione e formazione».

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