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    Muzzì (Pd) “tatticismi sbagliati, partito a rischio dissolvimento”

     

     

    Muzzì (Pd) “tatticismi sbagliati, partito a rischio dissolvimento”

    16 set 10 “Stante la situazione anomala venutasi a determinare nel PD Calabrese dopo il disastroso risultato elettorale delle ultime regionali, il rischio più grave che si sta correndo è il dissolvimento generale del partito ed a nessuno è consentito di stare alla finestra immaginando di trarre giovamento personalistico da una condizione di questo genere”. Così Mario Muzzì, dirigente politico del Pd Calabria, secondo cui è “inutile girare intorno al problema senza preoccuparsi di quanto sta accadendo: dovremmo farlo anche se tutto ciò riguardasse un partito a noi avverso, figurarsi se si tratta del soggetto politico per il quale abbiamo sognato e per la cui nascita abbiamo sacrificato parte della nostra storia personale e politica!”. “Il tragitto della crisi che attanaglia il PD calabrese – osserva Muzzì - stenta a far apparire quei segni di discontinuità col passato e temo che un possibile nuovo appiattimento del partito su posizioni di conservazione e di stallo (immaginare che il Pd possa configurarsi sull’attivismo dei soli uomini presenti nelle istituzioni sarebbe la reiterazione di un errore di fondo già negativamente sperimentato) possa compromettere definitivamente quel minimo di spendibilità politica che ancora riusciamo a mantenere nei confronti dell’opinione pubblica calabrese”. “Come prima cosa se c’è un argomento su cui abbiamo il dovere tutti di dire la nostra è la forma di democrazia interna che intende darsi il PD calabrese, specie dopo le deludenti prove fornite con i lunghi dibattiti senza sosta conclusisi con decisioni assunte fuori dagli organismi in cui si discuteva, come hanno dimostrato le determinazioni assunte in materia di selezione della classe dirigente, delle candidature e, poi, dello stesso commissariamento!” Per il dirigente politico “adesso non possiamo permetterci il lusso di dare l’impressione che stiamo assistendo alla deriva della democrazia interna del partito come se fossimo impotenti a mutarne il corso e l’azione posta in essere dallo stesso Commissario si sta delineando nella direzione di un valore didascalico di avvalorare precedenti scelte circa la moltitudine di personaggi di basso profilo culturale e politico cooptati con finte primarie per ricoprire posti all’interno del PD che altrimenti avrebbero dovuto premiare soggetti dotati ed in grado di corrispondere alle tante strombazzate esigenze di cambiamento”. “Sarebbe un errore capitale – prosegue la nota - immaginare che tutto quanto è successo nel Pd calabrese possa essere metabolizzato facilmente o esorcizzato con finte operazioni di facciata: è da bambini pensare che di fronte alla lavata di mani del partito nazionale si possa superare la situazione mettendo in essere una politica del rinvio con la speranza di fiaccare gli spiriti più combattivi, come il mio, da sempre indocile a qualsiasi forma di devozione fideistica!” “Da tempo mi sono convinto che gli equilibri interni delle ultime primarie sono saltati: lo erano anche prima delle elezioni e di fronte al ritardo con cui le nostre antenne di calabresi percepiscono i processi innovativi e di cambiamento noi ci attardiamo a disquisire su questioni di formalismo statutario generico, perdendo di vista la sostanza dei problemi che attanagliano la nostra Regione, aggravatisi anche per effetto di nostre responsabilità politiche”. “Avevo suggerito un’assemblea plenaria degli stati generali del PD calabrese (assemblee regionale e provinciali, segretari di circolo, sindaci e consiglieri comunali, consiglieri regionali e provinciali, deputati e senatori, organizzazioni giovanili) per avviare una discussione sul percorso da avviare per la costruzione del partito in Calabria, per poter cogliere i segnali di buona volontà in direzione del necessario adeguamento delle strutture di partito per renderle idonee e praticabili ad ospitare il nuovo che avanza, senza preclusioni, ma – conclude Muzzì - anche senza i tatticismi che tanto danno hanno provocato nella fase di radicamento del Pd nelle nostre realtà locali”.

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