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    N. Oliverio (PD) "In Calabria a rischio 2250 posti nella scuola"

     

     

    N. Oliverio (PD) "In Calabria a rischio 2250 posti nella scuola"

    14 set 10 In Calabria sono a rischio 2.250 posti di lavoro nel settore amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) della scuola. Lo denuncia il parlamentare del Partito Democratico Nicodemo Oliverio, che ha presentato una interrogazione, a risposta in Commissione, al ministro dell'Istruzione, dell'universita' e della ricerca, Maria Stella Gelmini. ''L'avvio dell'anno scolastico 2010/2011 - afferma Oliverio - registra innumerevoli disagi e contrattempi per gli studenti e le famiglie, nonche' una situazione di preoccupante incertezza e allarme per il personale coinvolto dalle misure di riduzione degli organici. Per quanto riguarda la Calabria, i dati ministeriali prevedono una riduzione dell'organico del personale Ata pari a 2.250 unita' rispetto all'anno scolastico 2008/2009, con la conseguenza di aggravare la situazione occupazionale in una regione che gia' sconta tassi di disoccupazione molto superiori alla media nazionale, nonche' di compromettere l'operativita' di numerosi plessi scolastici e il grado di servizio e sorveglianza degli studenti. Una scuola che prevede meno personale Ata - sottolinea l'esponente del Pd - e' una scuola destinata a piombare nel disordine e nell'abbandono. Con minor personale Ata non si puo' garantire la salvaguardia degli gli alunni minorenni all'interno degli edifici, cosi' come non si riesce ad assicurare che non entrino persone estranee all'interno del plesso scolastico; tali scelte, frutto di una logica eminentemente ragionieristico-contabile,sembrano non tenere conto dei diversi contesti economici e sociali nei quali vanno a ricadere i loro effetti. Le manifestazioni dei precari della scuola, che si susseguono da diversi giorni e che hanno visto forme eclatanti quali lo sciopero della fame o il blocco simbolico dello stretto di Messina, denunciano il grave disagio che si sta abbattendo sulla scuola italiana, sugli studenti e le loro famiglie e sui lavoratori scolastici. Disagi che risultano ancora piu' gravi nelle realta' dove la scuola rappresenta l'unica prospettiva di riscatto e di emancipazione sociale come nel Mezzogiorno, e in particolare in Calabria''.

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