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    Fiamma: "Aprite un tavolo di crisi su emergenza abitativa"

     

     

    Fiamma: "Aprite un tavolo di crisi su emergenza abitativa"

    11 set 10 Il segretario regionale della Fiamma Tricolore, Umberto Maggi, e quello provinciale di Catanzaro, Natale Giaimo, in una nota, esprimono la solidarieta' della Fiamma Tricolore ''ai militanti di Alternativa Popolare di Catanzaro che sono stati coattivamente 'sfrattati' dai locali di 'Base Mishima' a Pontepiccolo, da uno Stato forte coi deboli e deboli coi (poteri) forti''. ''L'azione dei militanti di Ap, tesa ad evidenziare una problematica che e' reale e sentita oggi in Italia e, in particolare, nelle zone piu' povere di essa, tra cui certamente deve essere inquadrata la Calabria, quale l'emergenza abitativa - prosegue la nota - consapevolmente scorretta, nasce dalla constatazione che, a fronte della grande 'fame' di case che c'e' oggi nella nostra citta', privati ed amministrazioni pubbliche preferiscono che il patrimonio esistente si deprezzi e si distrugga, piuttosto che intervenire affinche' venga utilizzato nel modo piu' consono e corretto. E tanto emerge anche dalla, per tanti versi, analoga vicenda lametina, dove i militanti di CasaPound hanno occupato una decina degli oltre 150 alloggi popolari, gia' completati da oltre cinque anni e rimasti finora vuoti e non consegnati alle famiglie lametine, alloggiandovi nove nuclei familiari ed attivando una serie di iniziative sociali per l'intero quartiere''. ''La Fiamma Tricolore - prosegue la nota - ha, anche per questo problema, indicato da tempo la risoluzione. Si chiama 'mutuo sociale' e consiste nella costruzione, con Fondi di provenienza europea e regionale, case a misura d'uomo da assegnare alle famiglie italiane (e calabresi nella fattispecie) con mutui pari al 90% del prezzo di costo (si paga una quota mensile pari, al massimo, al 20% dello stipendio, bloccando il pagamento laddove la famiglia perda il reddito e per tutto il periodo per cui non lo si percepisce) non diventando mai la casa di proprieta' del concedente, mentre le parti comuni (il 10% dell'insediamento) dovranno essere destinati a usi sociali (Sale convegni, centro anziani, circoli culturali, ecc.)''. ''In relazione alla problematica - conclude la nota - la Fiamma Tricolore chiede che i soggetti interessati aprano un tavolo di crisi per ricercare una soluzione al problema, che esiste e non va' sottovalutato, per evitare che la situazione travalichi i limiti della civile e tranquilla convivenza, e diventi una miccia pronta ad esplodere nei suoi aspetti piu' pericolosi e deleteri''

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