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Muzzì (PD) “Stato di precarieta’ all’ASP di Catanzaro”
Muzzì (PD) “Stato di precarieta’ all’ASP di Catanzaro” 08 set 19 “Dinanzi allo scenario della situazione di precarietà in cui versa l’ASP di Catanzaro, doviziosamente evidenziato dallo stesso Commissario Straordinario, dr. Gerardo Mancuso, nel corso della sua ultima conferenza stampa, è urgente una mobilitazione generale di sostegno affinché il mostro organizzativo e finanziario rappresentato possa essere abbattuto senza gravi pregiudizi per il livello di qualità dei servizi sanitari da rendere agli utenti della provincia di Catanzaro”. Così in una nota Mario Muzzì del PD. Da chiarire subito che le cose dette da Mancuso non hanno aggiunto elementi di novità rispetto alla sostanza, poiché la situazione dell’Azienda Sanitaria catanzarese era ed è ben nota a tutti, come noti sono i soggetti che di tale situazione portano il maggior carico di responsabilità, ma il coraggio di dirle così chiaramente ha rappresentato certamente un momento di rottura metodologica, poiché è giusto che il cittadino conosca anche dettagliatamente gli elementi che hanno determinato una situazione così pesante dal punto di vista finanziario, con costanti e crescenti perdite annuali d’esercizio, senza alcuna giustificazione ascrivibile alla quantità ed alla qualità delle attività e delle prestazioni erogate. Senza addentrarsi nelle specifiche responsabilità di quanti hanno contribuito a creare e ad alimentare la disastrosa situazione aziendale il neo Commissario Straordinario ha dichiarato che è suo intendimento avviare percorsi di risanamento compatibili con il quadro generale di una sanità regionale al limite del collasso. Per favorire un impegno di questa portata è necessario che la politica con la P maiuscola si renda protagonista di azioni di accompagnamento all’opera di Gerardo Mancuso, senza guardare in faccia nessuno, per scelta e bandendo ogni opportunistica disdicevole convenienza di parte! Ed allora il buon senso prevalga su tutto per consentire il dispiegamento del merito, dell’impegno, dell’attaccamento al dovere, anche per dare credibilità al percorso di risanamento che non può non essere avviato partendo dall’eliminazione di ogni forma di spreco. Valutare allora le voci di spesa una per una ( dalla farmaceutica alla mobilità sanitaria passiva, dall’acquisto di beni sanitari ai costi del personale, dalla specialistica ambulatoriale accreditata all’ospedaliera accreditata, dall’assistenza residenziale e semiresidenziale ai costi per investimenti strutturali ), in uno con tutti i provvedimenti di spesa deliberati negli ultimi dieci anni, al fine di conoscere quanto ha potuto provocare l’accumulo di un passivo così ingombrante e pervenire all’elaborazione di ogni azione che sarà reputata necessaria per le indispensabili correzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"
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